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Opere. Ediz. critica - Gioachino Belli - copertina
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Descrizione


Giuseppe Gioachino Belli è tradizionalmente considerato il poeta di Roma. Fra il 1824 e il 1846 scrisse oltre 2.200 sonetti, ognuno dei quali è una fedele riproduzione dello spirito della città dei primi dell'Ottocento. In una Roma governata dal pontefice, "il Papa Re", un ristretto numero di aristocratici e l'arrogante clero costituivano le classi sociali più elevate, il cui potere aveva ormai perso qualsiasi giustificazione storica o morale; a loro si contrapponeva il "popolino", fanatico e superstizioso, i cui unici diversivi erano le molte manifestazioni di piazza, indette per celebrare e glorificare le classi dominatrici, e le altrettanto numerose pubbliche esecuzioni. Belli era un intellettuale, forse anche un moralista, e scrisse i suoi sonetti con l'intento di mettere alla berlina la società decadente del suo tempo. In questo volume sono raccolte alcune delle sue più significative composizioni, offrendo così uno sguardo diacronico sull'opera del poeta romano, dalle prime prove letterarie alla tarda maturità, attraverso i sonetti romaneschi, i versi in lingua, le lettere e le prose zibaldoniane. Un apparato esegetico esauriente permette di ripercorrere le proposte e le soluzioni avanzate negli anni dai principali interpreti belliani, per suggerire percorsi di ricerca, letture e approfondimenti.
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Dettagli

2007
12 luglio 2007
Libro universitario
261 p., Brossura
9788843042692
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Indice

Prefazione.L'opera di Giuseppe Gioachino Bellinel contesto romano, italiano ed europeo / di Edoardo RipariRingraziamenti / Nota al testo / Bibliografia /Introduzione ai sonetti romaneschi /Il papato metastorico / Il poeta e la politica / Rassegnazione popolare e sottostoria / Superstizioni, credenze popolari e demonismo / I sonetti erotici / L''Abbibbia' romanesca / Sonetti gnomici, metafisici e teologici / Versi italiani /Lettere / Zibaldone / Appunti vari / Due testamenti poetici

Conosci l'autore

Gioachino Belli

Giuseppe Gioachino Belli (Roma 1791-1863) è stato un poeta italiano. La vita Dopo aver studiato al Collegio romano, rimasto presto orfano d’ambedue i genitori, ottenne modesti impieghi privati e pubblici. Intorno al 1810 iniziò la sua carriera letteraria e fondò con altri l’Accademia Tiberina, nel quadro della arretratissima cultura locale, divisa fra sonetteria arcadica e gusto dell’antiquaria. A venticinque anni sposò senza amore una ricca vedova, Maria Conti, dalla quale ebbe un unico figlio, Ciro. Raggiunta una discreta agiatezza, poté dedicarsi con maggiore impegno agli studi e alla poesia. Compì anche numerosi viaggi, a Venezia (1817), a Napoli (1822), a Firenze (1824) e a Milano (1827, 1828, 1829), stabilendo contatti con ambienti...

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