La figura di Jules Massenet è da sempre associata al mondo dell’opera, un fatto che ha contribuito a relegare le sue belle opere orchestrali nel dimenticatoio. Questa grave lacuna viene almeno in parte colmata da questo splendido disco dal generosissimo minutaggio, comprendente una vasta antologia di ouvertures, balletti e brani da concerto, che con i loro incantevoli colori orchestrali ci consentono di scoprire l’arte raffinata di uno dei compositori più brillanti e originali vissuti tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Assoluti protagonisti di questo splendido disco sono l’Orchestre de la Suisse Romande e il suo direttore artistico e musicale Neeme Järvi. Fin dall’accordo di settima diminuita con cui si apre l’ouverture di Phèdre ci si rende immediatamente conto di essere entrati in un’atmosfera di tesa drammaticità. Commissionata nel 1874 per essere eseguita all’Opéra di Parigi, la Phèdre di Massenet è basata sull’omonimo dramma di Jean Racine. Scritte nello stesso anno, le Scènes pittoresques sono lavori dai toni profondamente contrastanti, intrise di una grazia e di un’eleganza che ricordano Ciaikovsky. La Suite de ballet tratta da Le Cid evoca un altro universo sonoro, pieno di colori esotici e dai brillanti toni celebrativi e strutturato in sette movimenti, che presentano altrettante danze di diverse regioni della Spagna. Il programma di questo disco è completato da alcune opere che vedono il violoncello in veste solistica eseguite da Truls Mørk, unanimemente considerato dalla stampa specializzata di tutto il mondo uno dei violoncellisti più eminenti del panorama concertistico internazionale. Mørk brilla soprattutto nella Fantaisie per violoncello e orchestra, un’opera veramente deliziosa, che si ascolta molto di rado sia in disco sia nelle sale da concerto.
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