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La 'perfectio' costituisce un obiettivo-cardine del cattolico impegnato nel suo itinerario verso il trascendente. In tale contesto, la letteratura d'impianto controriformistico esorta alla «milizia cristiana» ai fini della «perfezione della vita spirituale». In questo libro, intitolato Oratori devoti, combattenti spirituali, soldati di Cristo. Percorsi della perfezioni cristiana in Italia nella prima età moderna, l'autore esamina tematiche strettamente connesse tra loro: Filippo Neri e i suoi discepoli alle prese con l'ideale della 'perfezione' negli esercizi dell'Oratorio; la storia della milizia cristiana in età tridentina e postridentina; il modello di agonismo religioso espresso dal Combattimento spirituale del teatino Lorenzo Scupoli; l'impegno militante del gesuita Roberto Bellarmino e la fortuna europea del suo programma ascetico; la diffusione della letteratura del «soldato cristiano», dovuta all'influenza di un'opera come Il soldato christiano di Antonio Possevino e prerogativa quasi esclusiva della Compagnia di Gesù, come testimoniano gli altri autori ignaziani Pedro de Ribadeneira, Thomas Sailly, Francisco Arias, Piotr Skarga e Matthaeus Bembus. Mentre la Controriforma devota amministra a fini pedagogici itinerari individuali di fede e di comprensione dei simboli religiosi, facendone l'esaltazione del sacro, Caravaggio riporta il dibattito sul terreno drammatico della testimonianza religiosa di vita intesa come ricerca. Nella Deposizione Merisi conferisce probabilmente a Nicodemo il volto del Baronio, che indica un ulteriore percorso della 'perfezione': ritornare alle fonti più autentiche della fede e alla purezza della Chiesa apostolica. Ne deriva un libro che esplora temi e problemi nuovi, o meritevoli di approfondimento, nel quadro tutt'altro che omogeneo della Controriforma e di alcune particolari esperienze di riforma religiosa caratterizzate, nel caso della sensibilità oratoriana, da un ritorno alla 'perfezione' della Chiesa primitiva.
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