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Catalogo di mostra, Galleria Fonte d'Abisso, Modena, 25 ottobre - 4 dicembre 1986. Testo di Achille Bonito Oliva. Con 19 tavole in bianco e nero. Attività espositiva
Cm 29x21. pp. 30 non numerate. . Molto buono (Very Good). . . .Franco Vaccari, artista concettuale e fotografo italiano, si è laureato in fisica al Politecnico di Milano. I suoi esordi che risalgono alla metà degli anni Sessanta sono principalmente rivolti alla Poesia Visiva. Si ricordano, fra le altre opere, Pop esie, 1965; Entropico, 1966; Le tracce, 1966; Atest, 1968; La scultura buia, 1968; Strip-street, 1969; Per un trattamento completo, 1971). L'ambito dei suoi interessi teorici principali e quello del rapporto fra i mezzi di comunicazione e il processo artistico (Duchamp e l'occultamento del lavoro, 1978; Fotografia e inconscio tecnologico, 1979). Gli interventi di Vaccari, che egli definisce azioni-evento, e ai quali assegna la denominazione di esposizioni in tempo reale, non sono semplici happening come ci tiene a precisare lo stesso artista: «La differenza fra gli happening, le performance e le esposizioni in tempo reale è una differenza di struttura. Mentre infatti le prime si sviluppano linearmente e nelle varie fasi ubbidiscono a precisi programmi predeterminati, le esposizioni in tempo reale hanno come elemento caratterizzante la possibilità di retro-azione e cioè del feed-back» (Franco Vaccari, 1978). L'ambiente pertanto non è più lo "spazio dell'esposizione o dell'azione, ma diviene lo "spazio della relazione": l'opera non è un “dato progettato dall'artista”, al contrario è un “processo innescato dall'artista”.
Dopo i fondamentali esordi del 1967 alla Galleria dell'Elefante a Venezia; 1968 al Centro di Documentazione Visiva di Piacenza, con "L'ambiente buio"; 1969, Ambiente Geiger, alla Galleria Techné, Firenze e 1969, "Concerto cosmico", a Modena, Franco Vaccari esporrà alle Biennali di Venezia nel 1972 e nel 1980, con sale personali, e in moltissime città italian ed europee.
<p>Catalogo di mostra, Galleria Fonte d'Abisso, Modena, 25 ottobre - 4 dicembre 1986. Testo di <strong>Achille Bonito Oliva.</strong> Con 19 tavole in bianco e nero. Attivit&agrave; espositiva</p> Cm 29x21. pp. 30 non numerate. . Molto buono (Very Good). . . . <p><em><strong>Franco Vaccari</strong>, artista concettuale e fotografo italiano, si &egrave; laureato in fisica al Politecnico di Milano. I suoi esordi che risalgono alla met&agrave; degli anni Sessanta sono principalmente rivolti alla Poesia Visiva. Si ricordano, fra le altre opere, Pop esie, 1965;&nbsp;Entropico, 1966;&nbsp;Le tracce, 1966;&nbsp;Atest, 1968;&nbsp;La scultura buia, 1968;&nbsp;Strip-street, 1969;&nbsp;Per un trattamento completo, 1971). L'ambito dei suoi interessi teorici principali e quello del rapporto fra i mezzi di comunicazione e il processo artistico (Duchamp e l'occultamento del lavoro, 1978;&nbsp;Fotografia e inconscio tecnologico, 1979). Gli interventi di Vaccari, che egli definisce <strong>azioni-evento</strong>, e ai quali assegna la denominazione di <strong>esposizioni in tempo reale</strong>, non sono semplici happening come ci tiene a precisare lo stesso artista: &laquo;La differenza fra gli happening, le performance e le esposizioni in tempo reale &egrave; una differenza di struttura. Mentre infatti le prime si sviluppano linearmente e nelle varie fasi ubbidiscono a precisi programmi predeterminati, le esposizioni in tempo reale hanno come elemento caratterizzante la possibilit&agrave; di retro-azione e cio&egrave; del feed-back&raquo; (Franco Vaccari, 1978). L'ambiente pertanto non &egrave; pi&ugrave; lo "spazio dell'esposizione o dell'azione, ma diviene lo "spazio della relazione": l'opera non &egrave; un &ldquo;dato progettato dall'artista&rdquo;, al contrario &egrave; un &ldquo;processo innescato dall'artista&rd
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