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“Lak il cipista parapista per giocare con le parole” di Beatrice Manetti. ----------------------- C´è un marziano nel vocabolario. Un alieno col testone, gli occhi piccoli, le orecchie a sventola, e in mano un aggeggio che a prima vista sembra una merendina al cioccolato, ma che in realtà è un tricoccolo. Semplice no? Lak è arrivato sulla Terra dal pianeta Laktos, parla, ovviamente, laktiano, e sta compiendo ricerche sul campo per il Paroliere Spaziale: è, insomma, una specie di cruscante interstellare, oltre che il protagonista di «Parapista che cipista!», il libro di Antonino Pingue con cui l´editore Mursia inaugura una collana di narrativa per ragazzi, con l´obiettivo neanche tanto implicito di educare divertendo. «Mi piace giocare con l´immaginazione – spiega Pingue, – e questo ti spinge inevitabilmente verso i ragazzi. Ma il libro è nato per caso, anche se Mursia mi ha già chiesto il seguito. E questa volta la missione esplorativa andrà nella direzione opposta: sarà Simone, il ragazzino terrestre, a sbarcare su Laktos». Per ora in questo primo capitolo è Lak l´alieno ad osservarci, a compitare la nostra lingua con divertimento e amore e a inviare regolarmente nello spazio i suoi rapporti sugli usi, i costumi e la storia dei terrestri: la nascita della grammatica, l´evoluzione, la forma e l´origine delle parole, l´invenzione del libro. Col risultato che se Lak parla una lingua inedita – tanto che al libro il suo autore ha deciso di allegare un mini dizionario indispensabile per decifrare il laktiano – a rivelarsi sorprendentemente nuova finisce per essere quella di Simone, cioè la nostra, secondo un gioco di rispecchiamenti da cui Rodari ha tratto miracoli, come sa e ricorda bene qualsiasi coetaneo di Antonino Pingue. «Per la verità io sono partito dalle "Cosmicomiche" di Calvino, cioè da un tipo di racconto che prende le mosse da un fatto pseudoreale: lì era la scienza, nel mio libro è il linguaggio. Solo alla fine mi sono accorto di aver recuperato lontane memorie d´infanzia e di aver scritto un libr
Ci voleva, abituati come siamo alla pre-definizione di ogni nostro pensiero meglio se affidato ad altri meglio ancora se affidato a macchine, un viaggio mirabolante nella fantasia più umana che ci sia: quella dei bambini. Ma sta di fatto che l'autore, scherzando e ammiccando, svelandoci inarrivabili segreti (per esempio l'origine degli occhiali, esilarante non poco), ci elargisce anche un'insuperabile lezione di linguaggio oltre che riportarci in quel regno incantato del racconto dove ogni identità si perde perchè ognuno di noi possa perdersi nella felicità quotidiana.
Parapista che Cipista! Ovvero la nostra storia raccontata da un alieno L' esilarante avventura di un alieno di nome Lak che arriva in missione esplorativa sulla Terra per indagare su usi e costumi del nostro pianeta e sui suoi stravaganti abitanti. La sua missione è scrivere un libro, il Paroliere Spaziale. Lak incontra Simone, un simpatico ragazzino che finirà per diventare la sua guida sul nostro pianeta nonostante qualche inevitabile... problema linguistico. Lak infatti parla una lingua strampalata, il Laktiano appunto. Alcuni esempi – Parapista che cipista: “significa gioia, stupore, meraviglia. Lo puoi dire quando la tua squadra fa goal, quando ti regalano una torta al cioccolato, quando senti cose intelligenti in tv, e per altri avvenimenti straordinari”. “Pazza li panza”, vuol dire in bocca al lupo. “Gambalsta con la gasta bartamista”: salve come stai?. L’amicizia fra Lak e Simone si trasformerà in una rocambolesca avventura provocando non pochi guai al povero Simone. Un romanzo divertente che spiega ai giovani lettori che non c'è diversità che sia insuperabile se c'è amicizia. _____ Antonino Pingue, vive a Roma con una moglie e un gatto (non necessariamente in questo ordine). Lavora come sceneggiatore e per la Rai scrive fiction e sitcom. Questo è il suo primo romanzo.
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