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E' noto per la sua funzione "terapeutica" il pentecostalismo.Giunto dagli USA nei primi decenni del XX secolo,si è affermato con grande successo specialmente nel dopoguerra, particolarmente in ambiente urbano,esercitando notevole attrazione per il tono mistico ed emozionale del culto,fondato su intensa partecipazione emotiva con musiche,canti e manifestazioni dello "Spirito",soprattutto la glossolalia,la profezia e le guarigioni miracolose.La forte presa che il pentecostalismo esercita,specie tra soggetti esposti a condizioni di sofferenza psichica o fisica per ogni specie di mali,è legata alla capacità insita nel culto, di stabilire mediante le procedure rituali svolte dalla comunità dei fedeli,un contatto immediato, esaltante e catartico fra il soggetto e lo "Spirito".Attraverso la partecipazione emotiva al culto,e in virtù della socializzazione di ogni esperienza emotiva,s'attua immediatamente nel soggeto la discesa dello "Spirito" in lui,ed egli acquisisce la percezione di essere "eletto". Recitazione della Bibbia,predica del pastore volta a rammemorare il valore della vita eterna per l'"eletto",la spettacolarità pubblica del battesimo per neofiti per immersione,le "testimonianze" edificanti esposte da singoli fedeli,la preghiera collettiva:tutti tali elementi predispongono un'atmosfera impressiva nella quale trovano facile strada i doni dello "Spirito".Così molti fedeli pervengono con naturalezza all'esperienza del parlare in "lingue angeliche".Così pure i sofferenti rispondono alla chiamata che individualmente pronuncia il pastore,si presentano a lui e si offrono con devozione.Il pastore li chiama uno alla volta, impone sul capo le mani,stringe braccia,gambe, corpi sofferenti,grida il nome di Cristo,ne scuote con vevemenza la persona.Benny Hinn docet. Lo shock che ne consegue coinvolge corpo e psiche del malato,che a volte crolla al suolo in una quasi-trance momentanea.Rialzatosi,al pastore che domanda "Come stai ora?",il malato risponde: Sto bene.Allelujah!".
La Pentecoste come quarto stadio oltre la passione di Gesù durante il triduo pasquale? I Vangeli e gli Atti sembrano dare quest'impressione, però in Giovanni 20, 22 l'evento effusivo coincide col riapparire del Risorto a Pasqua; in Giovanni 19, 34 coincide col Sabato Santo, con la quinta piaga, quella del colpo al costato inferto al Crocifisso post mortem e da cui fuoriescono acqua e sangue; in Marco 15, 39 coincide col Venerdì Santo: "il centurione che stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: 'Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!'". La tradizione riconosce in quest'ultimi due episodi la figura di Longino, il primo soldato romano a convertirsi e morire martire. Attraverso suor Faustina Kowalska (1905-1938), canonizzata nel 2000, la piena corrispondenza fra Pentecoste, triduo pasquale e passione di Gesù diviene un dato consolidato: il Cattolicesimo ha accolto di dedicare la seconda domenica di Pasqua (ottava di Pasqua, già "Domenica in Albis") alla Divina Misericordia, che s'effonde su di noi con l'acqua e il sangue del costato, e tale festività va preparata con una novena che dunque inizia proprio il Venerdì Santo. L'ecclesiologia ormai attesta serafica che "la Chiesa è nata già sotto la Croce": il triduo pasquale s'è disvelato una quaterna pentecostale, un ininterrotto continuum dell’agonia gesuana. Ma uno come il Cardinale Martini ("Il Dio Vivente. Riflessioni sul profeta Elia", pp. 107-9) ha osato esprimere dubbi biblici sulla positività della Pentecoste: se i fenomeni di Atti 2, 2.3; 4, 31 ricalcano quelli d'Elia sul monte Oreb secondo 1Re 12, 12, dove non viene mai detto che si sia in presenza d'una vera teofania, allora che dire della festività cristiana? Dall'esegesi alla teologia: l'effusione di Pentecoste dovrebbe consegnarci lo Spirito Paraclito, il Consolatore o l'Avvocato che ci difenderebbe al cospetto di Satana="l'Accusatore" in un processo legalista e forense come il Giudizio Universale. Ma non è forse evangelico il "Non giudicate e non sarete giudicati" (Luca 6, 37 || Matteo 7, 1)?
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