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Anno edizione: 2007
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Breve, ma chiaro e intelligente. Da non perdere.
Breve.Grande. Concordo:illuminante. Chiarisce in poco spazio grandi dubbi.Per conoscere il nostro futuro e salvaguardarlo.Da leggere.
assolutaMente illuminante. assolutaMente europeo. necessario alla comprensione di un fenomeno (quello del perdente-suicida-terrorista). per rispondere al lettore sovrastante: certaMente è occidentale, e proprio in questo punto si annida la grandezza di E. che riesce a rendere palese un (altriMenti difficile) banale legame tra perdente e radicale. la banalizzazione di uno dei problemi più atroci di questi giorni. solo comprendendo si può dialogare. consiglio caldaMente(anche per la rapida lettura)
Recensioni
Secondo il saggista tedesco, gran parte della storia recente, dalle parate trionfali dei nazisti agli attacchi dinamitardi per le strade di Baghdad, può essere spiegata facendo ricorso alla figura del cosiddetto perdente radicale. Profondamente diverso dal fallito che si rassegna alla propria sorte, dalla vittima che chiede soddisfazione, dal vinto che si prepara alla prossima tenzone, il perdente radicale si ritrae in disparte, alimenta il proprio rancore e, unendo in un'unica miscela volontà di distruzione e di autodistruzione, "attende la sua ora". Isolato per definizione, il perdente descritto da Enzensberger è tuttavia in grado di mettere in moto il proprio meccanismo a orologeria allorché trovi una patria di consimili e una miccia ideologica che gli consenta la detonazione iniziale. Costui incontra attualmente la sua più compiuta traduzione sociale nell'islamismo, l'unico movimento violento capace di agire globalmente. Sostituendo la comunità dei credenti al proletariato e trasformando il vecchio comitato centrale in un ramificato reticolo cospirativo, il terrorismo islamico ha ripreso e perfezionato il modello occidentale. Esso è dunque un prodotto del mondo globalizzato e, simultaneamente, del declino della civiltà araba, iniziato nel XV secolo, in seguito al progressivo dissolvimento del suo capitale di sapere. Quali saranno le conseguenze? Enzensberger non ha dubbi: il terrorismo, per quanto devastante, non riuscirà a incrinare l'egemonia americana. Nel lungo periodo, esso sarà esiziale soprattutto per il mondo arabo. Come per la Germania nazista, il cui vero obiettivo non era la vittoria bensì la "fine con orrore", così il progetto di questo nuovo "collettivo di perdenti radicali" consiste unicamente nell'organizzare il suicidio collettivo di un'intera civiltà, quella nel nome della quale esso pretende di lottare.
Federico Trocini
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