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Cosa succede quando un broker di New York e la sua famiglia piombano in una tranquilla cittadina di provincia?
«Sublime e divertente in ogni sua pagina» – Jonathan Franzen
«Uno stile mirabilmente efficace» – Elizabeth Strout
«Molto divertente e molto, molto piacevole da leggere. Jonathan Dee è uno scrittore meraviglioso» – Richard Ford
«Un romanzo audace, vitale, che appassiona» – George Saunders
Howland, Massachusetts. Mark Firth è un imprenditore edile con grandi ambizioni ma scarsa competenza negli affari, tanto da aver affidato tutti i suoi risparmi a un truffatore; lo sa bene sua moglie Karen, preoccupata per l'istruzione della figlia: sarebbe davvero oltraggioso per lei se la piccola dovesse ritrovarsi nei pericolosi bassifondi della scuola pubblica. Il fratello di Mark, nonché suo eterno rivale, è un agente immobiliare che ha mollato la precedente fidanzata sull'altare e ha una relazione con la telefonista della sua agenzia. C'è poi Candace, la sorella, che è insegnante alla scuola pubblica locale e coltiva una storia clandestina con il padre di una delle sue allieve... Gli abitanti della cittadina sono tutti accomunati dalla diffidenza nei confronti dei turisti della domenica, abitanti della grande metropoli che possono permettersi una seconda casa in provincia: gente disposta a spendere cinque dollari per un pomodoro, perché ignora il valore di un pomodoro quanto quello di cinque dollari. Sarà proprio uno di loro a far precipitare il fragile equilibrio della comunità. In seguito all'Undici Settembre, infatti, il broker newyorkese Philip Hadi, sapendo grazie a "fonti riservate" che New York non è più un posto sicuro, decide di traslocare a Howland insieme a moglie e figlia. Arriverà a tentare la carriera nella politica locale, suscitando idolatria in alcuni e odio feroce in altri... La penna affilata di Jonathan Dee, già finalista al premio Pulitzer, non risparmia nessuno: casalinghe annoiate, uomini terrorizzati dallo spettro del fallimento, bambini che festeggiano il compleanno ingozzandosi di sushi... «I provinciali», romanzo corale perfettamente congegnato, è un brillante ritratto al vetriolo dell'America di oggi.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo romanzo copre un periodo che va dall'11 settembre 2001al 2009 circa, e si muove rapidamente tra i punti di vista di quasi dieci personaggi. Mentre fa un lavoro ammirevole nel creare una rete di comunità fittizia abbastanza dettagliata, a volte è difficile conoscere molto bene i personaggi. Vediamo rappresentazioni di disfunzioni familiari abbastanza rozze senza capire davvero la situazione e la sua origine. Ci sono troppi conflitti non risolti e punti che rimangono ambigui. Detto questo, il romanzo ci offre un'allegoria politica molto stimolante. Vediamo quanto velocemente il contratto sociale democratico può rompersi quando si dà troppo a un leader carismatico che si offre di sistemare tutto e quanto facilmente le persone si affidino alle “teorie dei complotti” per giustificare i loro fallimenti e le scelte sbagliate.
I provinciali Un bel romanzo corale di quelli che piacciono a me con tanti personaggi ognuno con il suo spazio la sua importanza e i suoi accenti . La vita vera nella sua pochezza nella sua meraviglia quotidiana e nella sua malinconia. Un romanzo che parla degli effetti che l’11 settembre ha avuto su tutti noi anche non americani anzi molto attuale x la situazione emotiva attuale dell’italiano medio Nei blurb di copertina si fa più volte riferimento a quanto sia divertente il romanzo ecco io non l’ho trovato divertente anzi la corsa ad arricchirsi a volere migliorare x occupare un posto di rilievo nella società in gente matura come i fratelli firth l’ho trovata tristemente realista . Concordo con gli altri lettori che hanno trovato inconcludente il finale oltre che un po’ non sense x questo ho dato un voto non troppo alto
A molti è piaciuto, a me per niente. Di sicuro è un libro che leggi fino alla fine senza problemi, ma una volta finito ti lascia poco. Darò un'altra opportunità a Dee leggendo il suo primo libro "I Privilegiati".
Recensioni
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