Quartetto n.10 in La maggiore per archi op.30; Variazioni in Re minore per quartetto d’archi op.6; Quartetto n.18 in Si minore per archi op.61; Quatuor brillant n.3 per archiLouis Spohr continuò a comporre quartetti per archi per tutta l’arco della sua vita, ritenendoli tra le opere più importanti della sua vasta produzione. In particolare, Spohr considerò sempre il Quartetto n.10 in La maggiore uno dei suoi lavori più riusciti, come dimostra il fatto che lo eseguì spesso nei salotti viennesi per mettere il mostra il suo talento di violinista e di compositore a un pubblico che era abituato ad ascoltare i capolavori di Haydn, Mozart e Beethoven. Sotto l’aspetto virtuosistico, la parte del primo violino di questo quartetto si pone sullo stesso piano del Quatuor brillant n.3, un’opera scritta da Spohr per una lunga tournée concertistica con la quale il compositore tedesco si proponeva di dare una svolta alla sua carriera dopo aver abbandonato il suo posto all’Opera di Francoforte. Le Variazioni op.6 spingono il solista a un vero e proprio tour de force, nel corso del quale deve esprimere un incredibile numero di spunti melodici tratti da un tema che secondo alcuni sarebbe di Franz Joseph Haydn. Questo disco costituisce il diciassettesimo e ultimo volume della straordinaria integrale dei quartetti per archi di Spohr curata dal Moscow Philharmonic Concertino String Quartet, nella cui interpretazione si nota «un fraseggio, un’intonazione, una padronanza tecnica, un suono d’insieme, una sensibilità e una profondità di espressione che si traducono in una meravigliosa musicalità», come ha scritto nella sua recensione il critico della American Record Guide. Come era già avvenuto in molti altri volumi di questa integrale, il programma di questo disco comprende due grandi opere in prima registrazione mondiale, tra cui quella del Quartetto in La maggiore, uno dei principali cavalli di battaglia di Spohr.
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