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Io credo che nella maggior parte delle recensioni riguardanti questo libro si sia espresso un giudizio esagerato, sia in un senso che al suo opposto: non è di certo un capolavoro della letteratura, ma non è nemmeno un romanzo così vergognoso da essere paragonato alla stregua di certi libracci che sono l'emblema del denaro sprecato. Il libro è suddiviso sostanzialmente in 2 parti: eccetto nel finale, il romanzo presenta un alternarsi di capitoli; mentre in un capitolo viene narrata la storia ambientata ai giorni nostri, il capitolo seguente narrerà quello che successe nel periodo precedente e contemporaneo alla famosa congiura dei Pazzi, e così via per tutto il libro. La parte ambientata nel XV secolo è davvero ben realizzata (le descrizioni quasi mai sono prolisse) e le varie vicende, che siano le conversazioni tra Pierpaolo Masoni e Luca o descrizioni della congiura, sono ben narrate. Meno convincente è la parte ambientata ai giorni nostri: Le descrizioni talvolta si dilungano troppo distogliendo il lettore dalla trama principale ed in 2 occasioni (le scene di sesso) verrebbe voglia di chiudere il libro e dedicarsi ad altre letture. Tuttavia a mio parere questa parte non è così scabrosa, sebbene nel caso si fosse mantenuta sui livelli dell'altra sezione il giudizio complessivo attribuito a questo romanzo sarebbe stato ben altro. Per concludere: sebbene Quattrocento abbia dei limiti qua e là, la lettura è stata quasi sempre piacevole e fluida, quindi lo promuovo e gli do un 6,5 su una scala da 1 a 10.
il peggior romanzo storico mai letto in vita mia. ho abbandonato la lettura a metà libro e l'ho buttato nel cestino della spazzatura. la saga delle banalità, degli errori e delle scopiazzature : questo, secondo me, è Quattrocento Ne sconsiglio vivamente la lettura
Per puro caso avevo precedentemente letto "La congiura dei Pazzi" di Lauro Martinez. Molto meglio del romanzo della Fortes, anche se si tratta di un saggio di storia di tipo divulgativo. Che dire? Il romanzo tratta della solita straniera danarosa con manie da bohemien (penso ai gloriosi anglo beceri degli inizi del secolo) che viene a Firenze con la testa piena di stereotipi , di fantasmi del passato e frasette fatte. C'è una cosa positiva: questi libri sono meglio di una guida turistica perchè creano "miti" ad uso e consumo degli ingenui danarosi, appunto: il mito del Rinascimento, di Lorenzo, delle Ville e dei Castelli, di Fiesole, dell' arte e così via...ma soprattutto, creano miti per la gioia dei proprietari di case, agriturismi, musei, biblioteche , archivi, meglio se privati ... e così via.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"Il mistero non si può risolvere come un qualsiasi enigma; ci si deve addentrare in esso, come ci si addentra in una città".
La città, sontuosa e misteriosa è Firenze, un piccolo lembo di terra in cui si concentrano i più grandi capolavori dell'arte, dell'architettura, delle lettere. Una città che anche oggi, a distanza di più di cinque secoli dallo splendore rinascimentale, conserva nei suo vicoli e negli anfratti più bui, il fascino delle botteghe e delle osterie in cui i grandi artisti della storia, da Botticelli a Leonardo, hanno cambiato per sempre il concetto di bellezza. Ma tra il sublime e l'orrore corre un filo sottilissimo, un filo che si dipana lungo gli anni della Signoria medicea e che si spezza il 26 Aprile 1478, quando, nella cattedrale di Santa Maria del Fiore si consuma la congiura dei Pazzi.
Ana Sotomayor è una ragazza spagnola, dottoranda in storia dell'arte. Per le viuzze della Firenze contemporanea, assapora le tracce di un fiorente passato, fatto di artisti e artigiani, uomini di corte e giovani dame, affaristi e cortigiani. Il pittore su cui sta scrivendo la tesi, Pierpaolo Masoni, detto il Lupetto, vagava per quelle stesse strade alla fine del Quattrocento, la sua bottega aveva ospitato il giovane Leonardo, i suoi dipinti, rari e misconosciuti, avevano ispirato i pittori più famosi del Rinascimento italiano. Ma la vita di Masoni è avvolta nel mistero, un passato oscuro che può essere svelato soltanto attraverso i taccuini che portava sempre con sé e sui quali appuntava ogni piccolo episodio della sua vita.
Nelle antiche poltrone degli archivi degli Uffizi, Ana segue le descrizioni visionarie di un uomo impulsivo e brillante, soggetto a grandi slanci appassionati ma anche a profonde angosce. I suoi quaderni, ma soprattutto il suo quadro più famoso, la Madonna di Nievole, custodito nei laboratori degli Uffizi in attesa di essere restaurato, conducono lentamente la giovane studiosa nel cuore di un segreto rimasto nascosto per più di cinquecento anni.
Masoni conosceva le ragioni che portarono a quel tragico pomeriggio di Aprile, quando i Pazzi, la famiglia fiorentina avversaria dei Medici, compirono una rivolta culminata nel sangue. Coloro che si trovavano alla messa solenne all'interno della cattedrale, videro scene raccapriccianti, corpi straziati, moribondi che si cibavano della loro stessa carne, lo spettacolo dell'orrore e della morte. Pierpaolo Masoni vide e tradusse, attraverso l'espressione artistica, le ragioni che stavano dietro a un tale spargimento di sangue, annotò sui suoi taccuini le gesta di amici e nemici di Lorenzo de' Medici, disegnò sulla sua tela più famosa, utilizzando il linguaggio simbolico tipico di quel tempo, le prove per svelare il mistero.
Ana si avvicina lentamente alla verità, mentre una serie di eventi sfortunati la fanno temere per la sua vita. è possibile che ancora oggi, a distanza di molti secoli, ci sia qualcuno disposto ad uccidere per mantenere celate le ragioni della congiura?
Quello di Susana Fortes è un thriller avvincente e appassionante, capace di coinvolgere totalmente il lettore, trasportandolo lontano nello spazio e nel tempo. Parole e immagini così evocative da far rivivere l'esperienza più entusiasmante della storia europea, un romanzo in grado di descrivere alla perfezione Firenze: il mistero, l'arte, le oscure manovre del potere temporale e le inaudite efferatezze con cui la Chiesa macchiò il suo nome.
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