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Come affermò il curatore della storica collana Marabout Fantastique, J.B. Baronian, il maestro belga Jean Ray non fu il migliore né il più originale autore del fantastico del '900, ma di certo uno dei più singolari e affascinanti. Questa prima raccolta di racconti weird horror è di sicuro per qualità ancora lontana dai fasti di Malpertuis o di successive antologie di racconti, ma in embrione contiene già tutte le peculiarità dei suoi lavori migliori, con particolare attenzione per il senso del grottesco e l'umorismo nero. Dalla storia che apre il volume, il classico di Ray Irish whisky, superbo magico strale contro l'usura, sino al vampiresco Il guardiano del cimitero, che l'autore inseri' insieme a La notte di Camberwell, nella celebre antologia 25 racconti neri e fantastici. Ancora l'usura in J. Gullick, prestatore su pegno e i brevi deliziosi divertissement Il nome della barca, Tra un bicchiere e l'altro, Mezzanotte e venti. La quarta dimensione ( ossessione dell'autore) in Gli strani studi del dott. Paukenschlager, e ancora altre storie da menzionare, La scimmia, La bestia bianca, Nelle paludi di Fenn e il divertente Il coccodrillo. In più a chiusura del libro, come nell'edizione Marabout, tre buoni racconti presenti nella raccolta Le crociere delle ombre, Durer l'idiota (presente anche nel volume di Profondo Rosso, La casa stregata di Fulham Road), La fine della strada e L'orribile presenza, che mi ha ricordato La paura di Maupassant. Manca stranamente la paventata postfazione del frontman dei Death SS, e questa assenza rende ancora più weird e grottesco questo libro 😁
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