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La responsabilità amministrativa degli enti e delle società - Marco D'Orsogna Bucci,Martina Urban - copertina
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Descrizione


Con il d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231, per la prima volta, nel nostro ordinamento, si è affermata la responsabilità penale di una persona giuridica in conseguenza di reati commessi, a proprio interesse e vantaggio, da collaboratori e dipendenti. La disposizione consente, infatti, di colpire il patrimonio degli enti, e quindi l'interesse economico dei soci, direttamente, attraverso sanzioni pecuniarie, o indirettamente, tramite, ad esempio, l'interdizione dall'esercizio dell'attività. Solo oggi, tuttavia - a più di dieci anni dalla sua introduzione - si percepisce la reale portata della norma. Solo oggi, infatti, si comprende l'elevato rischio cui espone la mancata adozione di quelle procedure, come il modello di organizzazione, gestione e controllo, capaci di immunizzare l'ente a fronte degli atti puniti dal regime sanzionatorio del decreto. Gli autori, attraverso un quadro chiaro ed esaustivo della normativa vigente, illustrano a imprese e professionisti il modo per interiorizzare il dettato del d.lgs. 231/2001, così che lo stesso sia percepito non come un appesantimento della gestione aziendale, buono a preservare le società da pene interdittive, ma come uno stimolo a introdurre modelli organizzativi che consentano un migliore monitoraggio dei rischi di gestione.
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Dettagli

2012
1 maggio 2012
Libro tecnico professionale
223 p., Brossura
9788851307059
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Indice

Presentazione Prefazione PAR TE prima LA FA SE ORGANIZZATIVA 1. La fase organizzativa 1.1 Il modello di organizzazione, gestione e controllo 1.2 Pluralità di modelli: l’approccio per attività e per soggetti 1.3 L’adozione del modello 1.4 Il team work aziendale di supporto e assistenza all’organo dirigente 2. Fasi di costruzione del modello 2.1 Check-up aziendale: esame della documentazione e delle procedure esistenti 2.1.1 Il Manuale Organizzativo 2.1.2 L’Organigramma 2.1.3 Il Mansionario 2.1.4 Il sistema delle deleghe e delle procure 2.1.5 Le procedure aziendali 2.2 La gestione del rischio 2.2.1 I fattori di rischio 2.2.2 La mappatura delle aree a rischio reato 2.2.3 Metodi di valutazione del rischio 2.2.4 As is Analysis e valutazione del rischio reato 2.3 Il Codice Etico 2.3.1 La regolamentazione disciplinare 2.4 Attività di formazione e diffusione del modello organizzativo 3. L’organismo della vigilanza 3.1 Fonte normativa e requisiti 3.2 La composizione monocratica o plurisoggettiva 3.3 Vigilanza attribuita alle strutture aziendali di controllo esistenti 3.4 Vigilanza attribuita alle strutture create ad hoc 3.5 Rapporti con altri organi aziendali 3.6 Rapporti con l’organo di controllo aziendale alla luce del testo approvato dal Consiglio Nazionale dei dottori Commercialisti ed Esperti Contabili sulle nuove norme di comportamento del Collegio Sindacale 3.7 O rganizzazione a autoregolamentazione dell’Organismo di Vigilanza 4. Modello in tema di tutela della sicurezza sul lavoro 4.1 Previsioni del d.lgs. 81/2008 4.2 Progettazione e contenuto di un modello per un sistema di gestione della salute e della sicurezza 4.3 La delega di funzioni PAR TE Seconda Aspetti sostanziali della responsabilità amministrativa degli enti dipendente da reato 1. I soggetti 1.1 Destinatari della normativa 1.2 Enti esclusi 1.3 Enti pubblici economici 1.4 Enti a soggettività pubblica che non esercitano poteri pubblici 1.5 Enti a soggettività privata che svolgono un servizio pubblico 1.6 L’imprenditore individuale 1.7 I gruppi di imprese 2. Principi generali 2.1 Il principio di legalità 2.1.1 La riserva di legge 2.2 Il principio di tassatività 2.3 Il principio di irretroattività 2.4 Divieto di analogia 2.5 I principi che regolano la successione delle leggi nel tempo 2.6 Reati commessi all’estero 2.6.1 Responsabilità amministrativa delle società estere 3. Criteri di attribuzione della responsabilità amministrativa dipendente da reato ed eventuali esezioni o esimenti 3.1 Criteri oggettivi e soggettivi di attribuzione di responsabilità 3.2 Gli autori del reato presupposto 3.2.1 Soggetti in posizione apicale 3.2.2 La posizione dei sindaci 3.2.3 Soggetti in posizione subordinata 3.2.4 La posizione dei consulenti 3.3 Esenzione da responsabilità in caso di mancanza di interesse o vantaggio per l’ente 3.4 Criteri soggettivi di attribuzione di responsabilità 3.4.1 Soggetti in posizione apicale e modelli di organizzazione dell’ente 3.4.2 I modelli di organizzazione 3.4.3 L’efficacia esimente dell’adozione ed efficace attuazione di un modello di organizzazione 3.4.4 Soggetti in posizione subordinata e modelli di organizzazione dell’ente 3.4.5 Posizione dei membri dell’organismo di vigilanza 3.5 Autonomia delle responsabilità dell’ente 4. Il sistema sanzionatorio per gli illeciti dipendenti da reato 4.1 Considerazioni generali 4.2 La sanzione amministrativa pecuniaria 4.2.1 Casi di riduzione della sanzione pecuniaria 4.3 Le sanzioni interdittive 4.3.1 Interdizione dall’esercizio dell’attività 4.3.2 Sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito 4.3.3 Divieto di contrattare con la pubblica amministrazione 4.3.4 Esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi ed eventuale revoca di quelli concessi 4.3.5 Divieto di pubblicizzare beni o servizi 4.3.6 Irrogazione delle sanzioni interdittive 4.3.7 Criteri di scelta delle sanzioni interdittive 4.3.8 Commissario giudiziale 4.3.9 Riparazione delle conseguenze del reato 4.4 Pubblicazione della sentenza di condanna 4.5 Confisca 4.5.1 Nozione di profitto confiscabile 4.5.2 Confiscabilità del profitto da attività lecita 4.5.3 Oggetto materiale della confisca: beni appartenenti al patrimonio del soggetto responsabile 4.5.4 Limiti alla confisca a carico dell’ente: le restituzioni al danneggiato 4.5.5 Ulteriori limiti alla confisca: i diritti acquisiti dai terzi di buona fede 4.5.6 Casistica giurisprudenziale in tema di confisca 4.6 Disposizioni comuni in tema di applicazione delle sanzioni 4.6.1 Reiterazione 4.6.2 Pluralità di illeciti 4.6.3 Prescrizione 4.7 Responsabilità per inosservanza delle sanzioni interdittive 5. Responsabilità amministrativa per i reati previsti dal d.lgs. 231/2001 5.1 Considerazioni generali 5.2 Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico 5.3 Delitti informatici e trattamento illecito di dati 5.4 Delitti di criminalità organizzata 5.5 Concussione e corruzione 5.6 Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento 5.7 Delitti contro l’industria e il commercio 5.8 Reati societari 5.9 Delitti con finalità di terrorismo o eversione dell’ordine democratico 5.10 Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili 5.11 Delitti contro la personalità individuale 5.12 Abusi di mercato 5.13 Omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro 5.14 Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita 5.15 Delitti in materia di violazione del diritto d’autore 5.16 Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria 5.17 Reati ambientali 5.18 Delitti tentati (art. 26) 6. Responsabilità patrimoniale e vicende modificative dell’ente 6.1 Responsabilità patrimoniale dell’ente 6.2 Vicende modificative dell’ente 6.2.1 La trasformazione 6.2.2 La fusione 6.2.3 La scissione 6.2.4 La determinazione delle sanzioni nel caso di fusione o scissione 6.2.5 Rilevanza della fusione o della scissione ai fini della reiterazione 6.2.6 Cessione di azienda 6.2.7 Fallimento 6.3 Profili di criticità e prospettive di riforma

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