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Anno edizione: 2018
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Vi si possono leggere pareri contrari al comune e qualche graffiata a diversi personaggi che non rischiano. L'autore è un pensatore libero e gli va dato atto, il libro è pungente e interessante. Capisco meno la continua invettiva contro gli ogm, ripetuta più volte nel volume
Un grande pensatore che io amo in maniera smodata per il suo eclettismo e complessità è Taleb. Sì quello del Cigno nero. Chiaramente il concetto di cigno nero non è affatto la vulgata fatalista che il giornalismo italiano ci ha propinato in quarantena. Dire che ad un certo punto viene giù tutto e che dobbiamo stare attenti, tradisce il pensiero di Taleb che scrive anche questo ma va oltre: spiega perché tutto questo avvenga. E la sua eziologia è un mix miracoloso e complesso di antropologia, scetticismo radicale, umorismo salvifico sulle macrosoluzioni accademiche (tutte cazzate direbbe lui) ma soprattutto tantissima filosofia delle origini e amicizia e frequentazione di commercianti da strada più che analisti finanziari o retori conferenzieri. Taleb può permetterselo. E non perché è diventato multimiliardario ma perché Taleb fa parte dell'aristocrazia mediorientale e quindi ha una formazione filosofica e poi economica di eccellenza assoluta e ha una biografia di crollo e redenzione e fuga incredibile, che fa sembrare i nostri accademici quello che davvero sono: inutili salame da sugo pontificati. I suoi libri più belli sono Antifragile e un libro etico e pedagogico meraviglioso come Rischiare grosso. Il Cigno nero è propedeutico ad entrambi, è un capolavoro ma non è il più bello perché non arriva dove si spingono gli altri due. Dà anche consigli, giuro, su come allenarsi con il bilanciere e perché bisogna allenarsi solo con quello se volete fare pesi. C'è tutto. Mancano solo le ricette.
Questo saggio riprende le fila da dove si conclude Antifraglie: se Antifragile, semplificando al massimo, si pone il problema di individuare ciò che funziona nel disordine (secondo la triade: fragile, resiliente e antifragile), senza soffermarsi sulla dimensione etica (esempio del ragionere e della rockstar, tanto per citarne una), Rischiare grosso si occupa invece della questione etica dell’assunzione di rischio e di come questa possa avere un impatto nel rendere i sistemi fragili, resilienti o antifragili.
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