Il libro è il terzo di un ciclo iniziato con Cinquant'anni di storia mondiale (1995) e con La pace perduta (2001). Ma rispetto agli altri questo libro è dettato da una convinzione e da un partito preso. Il fatto più grave di questi ultimi mesi (più grave per molti aspetti degli attacchi alle Torri) è l'irrilevanza dell'Europa. Nella nuova fase della politica internazionale, iniziata dopo l'11 settembre, l'Europa è stata assente o insignificante. Gli Stati Uniti hanno agito da soli, con arroganza imperiale, anche perché l'Europa non ha parlato e non ha agito con l'autorità di cui potrebbe disporre. Il rischio americano, di cui si parla in queste pagine, è soltanto un altro volto dell'impotenza europea.)
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