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Ristrutturazioni - Roberto Sturm - copertina
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Ristrutturazioni - Roberto Sturm - copertina

Descrizione


Matrimoni che crollano, relazioni che si sgretolano, intese sessuali perse da tempo. Coppie che cercano di puntellare la propria vita sentimentale senza il coraggio di lasciarsi alle spalle il passato: ristrutturare è meno pericoloso di ricostruire. Uomini e donne alle soglie dei cinquanta mai del tutto cresciuti che da soli, o in coppia, non sanno ancora cosa e soprattutto chi vogliono dalla vita, come se fosse un esercizio troppo faticoso. Le abitudini, i gesti e le parole di tutti i giorni sembrano prendere il sopravvento, ma qualcuno ha deciso di percorrere integralmente le tappe, anche le più dolorose, della propria esistenza: solo questa sembra essere la maniera giusta per divenire una persona compiuta.
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Dettagli

2014
11 giugno 2014
154 p., Brossura
9788898505487

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sandro olimpi
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A lungo e in più luoghi si è parlato per Roberto Sturm del maestro Carver, come se sempre chi scrive avesse bisogno di un maestro per dire la sua. Minimalismo e sviluppi successivi, quindi, anche recenti. L'idea che però si associ RISTRUTTURAZIONI di Roberto Sturm ai percorsi a cui ha dato avvio Raymond Carver mi sembra lontana da ogni corretta analisi. Il minimalismo, datato e storicizzato se vogliamo di Carver, era minimalismo di contenuti e di forma, e riduceva ai minimi termini il malessere della banalità dell'esistere contemporaneo. Il mondo sterilizzato e apparentemente distante di "Cattedrale" o dei racconti di Raymond Carver tiene distanti, come in mostra, distanti, i personaggi che si rassegnano spesso al ruolo di "perdenti abbandonati" dalla storia e dal loro tempo. In RISTRUTTURAZIONI di Roberto Sturm non c'è il vuoto delle forme e dei contenuti, non c'è la banalità della quotidianità. I personaggi del romanzo di Sturm non si abbandonano alla propria distruzione, non cedono alla distruzione della propria personalità. I personaggi di Ristrutturazioni non desistono, l'autore non li abbandona alla deriva dei loro problemi, delle esplosioni delle loro contraddizioni. Fra le pagine di Ristrutturazioni c'è invero il ribaltamento intenzionale del vuoto per il vuoto, nonché di quei termini minimi del quotidiano che annoiano molte nostre vite contemporanee. In Ristrutturazioni non c'è il permesso di abbandonare la vita perché difficile, complicata. Conflittuale. Sandro Olimpi

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Voce della critica

  Crollo: voce del verbo "crollare", ovvero ritrovarsi senza più fiato, osservare il mondo ruotare indifferente, perdere parti di sé che sembravano inscalfibili. O, se già scalfite, ancora sufficientemente salde per resistere all'ennesimo scossone: un lavoro perso, un tradimento, un'amicizia rivelatasi convenienza. A ogni crollo un puntello, un'innocua bugia: per dirsi che non va poi tutto così male, che potrebbe andare peggio, che non possiamo lamentarci. In attesa, forse, della rovina definitiva della quale non ci sentiremo responsabili: è così che doveva andare, ci abbiamo provato ma qui era già tutto uno sfacelo. Roberto Sturm, anconetano, già autore di alcuni racconti e del romanzo Uomini di riviera (Italic, 2012), con quest'ultimo lavoro, Ristrutturazioni, ha deciso di essere impietoso: narrativamente impietoso. Sotto uno sguardo lucido passano uomini e donne alla soglia dei cinquant'anni, i figli grandi, le rughe intorno agli occhi e alla bocca, stretti in giornate complicate in cui ogni minuto è un incastro, un rompicapo. Sono passate le stagioni della furia giovanile, fatta di scelte improvvise e amori folli: questo è il tempo della maturità, quello in cui decisioni prese anni addietro tornano a presentare il conto, il tempo delle abitudini rassicuranti e dei gesti consolidati, delle settimane scandite con precisione matematica. Eppure qualcosa s'incrina, nel cuore e nella testa di questi cinquantenni: un minuscolo granello di polvere, o una crepa sottovalutata da troppo tempo, rallenta la vita di coppie consolidate, fa vacillare esistenze, mette in pericolo carriere. Sturm racconta di uomini e donne in crisi, abbandonati dalla lucidità: non sanno chi sono o lo hanno dimenticato, e non ricordano più neppure che cosa vogliono. Ogni cosa si muove intorno a loro, eppure rimane ferma nell'incertezza: i personaggi di Ristrutturazioni sono falene attratte dalla propria rovina, così vicine a comprendere la ragione della propria stortura ma così lontane dal risolverla. Perché a trenta, perfino a quarant'anni, si ha ancora la forza per dare l'ultima spinta, per far sì che la frana sia definitiva, per bruciare e rinascere dalle ceneri. Giunti alla mezza età, invece, la paura e il timore dell'ignoto prendono il sopravvento: ci si accorge che è più facile puntellare, ristrutturare, mettere una toppa dove possibile. "L'orizzonte è strano: se non hai meta si allontana da te": ed è proprio questo a mancare ai protagonisti di Ristrutturazioni, un punto di arrivo. Così il loro viaggio quotidiano sembra solo un indistinto agitarsi senza soluzione di continuità, un cullarsi nell'insoddisfazione e nei blandi tentativi di fuggirla, schivando i colpi della noia. Sturm dedica ogni capitolo del libro a un antieroe, alla sua voce, alla sua storia, che s'incastra con la precedente e con la successiva, dando luogo ad amareggiati dialoghi carichi di rimpianti e di rimorsi. Ristrutturazioni potrebbe ricordare La vita, istruzioni per l'uso del geniale Georges Perec, per l'intrecciarsi quasi speculare delle vicende: qui, però, abbiamo un modesto condominio le cui porte nascondono piccoli segreti e grandi cattiverie, specchio e rappresentazione della nostra modesta Italia, ridotta dalle beghe di quartiere a essere ben poca cosa. Ristrutturazioni è foto impietosa del come siamo o del come diventeremo; di come, a un certo punto, ci ritroveremo braccati dalle nostre stesse certezze: foto senza ombre e senza riparo, scattata sotto un crudele sole estivo. E per la leggerezza e la speranza, chissà, magari ci sarà posto in un altro album.   Caterina Morgantini  

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