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Antigone (Transizioni); 2012; 9788898205004 ; Copertina flessibile; 19 x 14 cm; pp. 103; Prima edizione. ; Presenta leggeri segni d'uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte; Buono, (come da foto). ; "... finché poi la fruttiera si offriva esaurita, solamente acqua insapore, con qualche residuo galleggiante e alcune scure foglioline; e già allora me ne dispiacevo molto, eppure era la fine solo del pasto." Alla comunicazione inaspettata di una diagnosi infausta, si affaccia prepotente alla mente del protagonista un pensiero che egli stesso giudica "inappropriato": non gusterò più il sapore delle ciliegie. E il "sapore delle ciliegie" è il filo conduttore della narrazione: il rimpianto di un piacere infantile porta con sé l'affastellarsi dei ricordi di tutta un'esistenza — momenti sereni o dolorosi, curiosità, storie di famiglia, episodi e personaggi da fissare sulla carta perché non scompaiano per sempre — e il sorgere di interrogativi sul senso della vita e sulla sua fine. Interrogativi alimentati anche da un evento imprevisto e ispirati a un deciso pessimismo ("a Dio non piacciono le ciliegie") che poi, elaborato, sfumerà in un senso di progettualità e speranza, di fronte all'esempio di persone che hanno saputo trasformare il dolore del lutto in uno slancio d'amore, sviluppando progetti concreti atti ad alleviare la sofferenza e la precarietà di vite sfortunate, nella consapevolezza che la vita merita di essere attivamente e anche piacevolmente attraversata pur nell'accettazione della sua caducità. E che la letteratura può essere di grande conforto in questa traversata. In questo romanzo sono mescolate vicende e persone in parte fantastiche e in parte reali. Vere sono tutte le sofferenze e le morti descritte, così come è vera l'Associazione "I bambini di Ornella" che opera molto concretamente fra Italia e Senegal nel predisporre strumenti utili a fronteggiare l'analfabetismo, la miseria e il dolore. ; L’immagine se...
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