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La scala d'oro
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La scala d'oro
Libri
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
In commercio dal:
1 gennaio 2006
Pagine:
190 p., Brossura
EAN:
9788861200067
4,5/5
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Fernanda Mancuso
24 marzo 2012
"La scala d'oro", di Armanda Capeder, ci restituisce il ricordo di antichi gesti e di un antico lessico, prezioso in questo tempo di smemoratezza. E' un romanzo corale, ambientato nelle campagne del vogherese, al tempo delle guerre napoleoniche. Nel periodo in cui ogni nostra risorsa traeva origine dai frutti della terra. E la scala d'oro, che porta alla ricchezza, rappresenta il riscatto sociale di Giuseppe Armani, il personaggio principale del romanzo. Ci sono i nobili che, arrivati all'apice del benessere, considerano i servi come puri esecutori dei loro ordini: non soggetti pensanti ma oggetti senza giudizio. E dai più scaltri vengono derubati, per quel sentimento di rivalsa che da sempre muove il genere umano. Ci sono gli idealisti, che sacrificano le loro vite in battaglia, e i poveri troppo onesti che sopravvivono a stento. E al di sopra di nobili, amministratori disonesti, poveri cristi e idealisti, c'è il destino che decide per tutti: se le guerre e le carestie toccano soprattutto la povera gente, le epidemie livellano ogni strato sociale. E Giuseppe Armani, che per tutta la vita ha accumulato beni, non ne è immune: credendosi immortale, tiene per sé tutte le informazioni riguardanti i suoi crediti. Tanto che dopo la sua morte per un'epidemia di tifo, la sua famiglia si troverà in miseria, e un altro personaggio ne prenderà il posto. Tuttavia c'è, alla fine de romanzo, un piccolo germoglio di speranza: toccherà a Giovanna, la figlia di Giuseppe Armani, forte della propria gioventù e consapevolezza, risalire la scala d'oro. Non sappiamo se ci riuscirà, ma credo che questo sia ciò che tutti i lettori di questo bel romanzo le augurano.
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Giuseppe De Micheli
15 novembre 2011
Avvincente. Non so scegliere altro aggettivo che 'avvincente'. E' una saga familiare sviluppata su due generazioni nell'arco di tempo che va dal 1805 al 1826, con flashback su avvenimenti precedenti. Sullo sfondo della epopea napoleonica si stagliano le vicende della famiglia Armani, singolarmente analoghe a quelle delle grandi idee della rivoluzione francese: ascesa, gloria e potenza, rovinosa caduta e faticoso inizio di resurrezione dopo i moti costituzionali del 1821. Il microcosmo descritto sembra avere lo stesso respiro del macrocosmo che lo circonda. Nel mondo agricolo (ma non pastorale) del vogherese, Giuseppe Armani segue le orme del nonno e del padre accumulando ricchezze materiali e pochi affetti. E' così accentratore che non condivide con nessuno i segreti dei suoi affari. Così quando il tifo petecchiale lo spedisce nel regno dei cieli, la 'scala d'oro' su cui pervicacemnte si arrampicava frana miseramente e i suoi beni finiscono nelle mani di un altro arrampicatore sociale. Attorno si muovono i contadini, i soldati, i borghesi, i nobili decaduti, lo stato con la sua invasività di tasse, requisizioni, reclutamenti (che significano condanna a morte nelle gelide pianure russe per gli arruolati); ma sopratutto operano le donne, eroine oscure e silenziose della storia, con la loro vita di sudditanza, sudore, doglie, confinate nel ruolo di eternamente escluse. Ma toccherà a una di esse, Giovanna, la figlia minore di Giuseppe, il compito di raccogliere la lacera bandiera famigliare caduta. Il coraggio di Giovanna nei capitoli finali del romanzo mi ha ricordato quello del principe Andrej Bolkonskj alla battaglia di Austerlitz. Paragone audace? Può darsi, ma io ho sentito lo stesso pathos. Farà la stessa fine del principe Andrej, Giovanna, o sopravviverà alla battaglia? Credo che lo sapremo in un secondo volume della saga, perchè il finale del primo lascia intendere che ci sarà un seguito, auguriamoci altrettanto intenso e interessante.
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Philippe Abadie
15 ottobre 2011
Ho letto questo libro acquistato da mia moglie in Italia, e vi ho trovato lo spirito dei grandi narratori della Cultura nostra sorella, da Pirandello a Verga, da Nievo a Bacchelli. E' una saga familiare contadina che si svolge alla fine dell'800, con riferimenti storici che piaceranno ai cultori del passato, e con colpi di scena frequenti, alcuni tragici che tengono legati alle pagine. E' anche una stora di amore della protagonista Giovanna per lo scapestrato compagno di giochi Carlei, fin da quando era ancora ragazzina. Si sposeranno, e Giovanna riuscirà a ripristinare i beni familiari perduti, ma poi la sventura che ha perseguitato la famiglia Armani metterà a rischio la sua opera. Mi è piaciuto il finale -aperto-, che dà libertà al lettore di costruire il seguito della storia. Non capisco come mai in Italia non sia diventato un best seller, forse per mancanza d'informazione: come mai? Infatti, nessun giornale ne ha dato notizia, e allora il passaparola è lento a muoversi, ma c'è ancora tempo. Spero che altri leggeranno "La scala d'oro" e scriverannop il loro parere, che credo sarà altissimo, come il mio.
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Un romanzo che si allaccia alla migliore tradizione narrativa, italiana ed europea. Trae le sue origini da molto lontano, e non solo perché la storia principia dagli inizi dell'Ottocento. Una storia che è in realtà una saga familiare, dove lo scorrere del tempo delinea i caratteri e disegna i protagonisti al di là del loro transito mortale.
Gli Armani divengono di fatto la metafora perfetta di tutta l'umanità, con le sue molteplici sfaccettature e diversità. Ogni protagonista esprime un carattere tipico degli esseri umani e lo evidenzia in modo drastico e spesso anche drammatico. Ma La Scala d'oro non è un trattato di sociologia o psicologia.
Un romanzo dove trova spazio anche l'amore ed il contrario di esso. Dove i protagonisti scivolano nell'abiezione più totale ed altri li riscattano, o si riscattano essi stessi a prezzo di sacrifici immensi.
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