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Ho letto questo libro essendo molto appassionato del tema trattato. Purtroppo non è un libro storico ma una scrittura di una narrazione pseudo-storica che mira a cancellare parte di fatti importanti. Per giunta il libro finisce col riproporre/riabilitare parte di quella classe dirigente che governò quelle terre nel ventennio colpevole di aver creato un clima avvelenato e violento. Clima che ha colpevolmente inferto un colpo mortale ad una convivenza tra popoli che esisteva dai tempi della Serenissima Repubblica. Tutto giustificato in nome di un anticomunismo di facciata per evitare di fare i conti con la storia. Sarebbe stato più onesto se gli Autori onestamente avessero dismesso la maschera di anticomunismo per indossare quella dell'anti-slavo (non si capisce poi perché gli anti-slavi nazionalisti nostrani son figli di quelli che nel 43 cedettero tutta l'Istria e la Venezia Giulia ai tedeschi alienano loro si quelle terre italiane ai tedeschi nella Operationszone Adriatisches Küstenland).
Pessimo, obiettività e analisi storica ridotte a zero. Vorrebbe essere un libro di denuncia nei confronti di un "regime" e invece risulta l'apologia di un altro, al di qua della frontiera. Sconsigliato, anche perché poco affidabile
Un buon libro sull'operato degli assassini dell'OZNA e del criminale Tito. Naturale che non piaccia a chi ancora corre dietro ad un regime, quello comunista, sconfitto dalla Storia e che la storia stessa la legge soltanto a righe alterne, secondo le istruzioni del Partito, dimenticando allegramente le violenze nazionalistiche commesse dagli jugoslavi contro gli italo-dalmati già negli anni Venti, ed omettendo come le mire nazionalistiche slovene e croate su Trieste e sull'Istria risalissero già all'Ottocento, ben prima che il fascismo si sognasse di esistere.
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