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La musica di Beethoven mi accompagna da sempre, come una colonna sonora a cui mi è difficile rinunciare. Quando poi si parla del Compositore mi è quasi inevitabile l'associazione a Von Karajan; tanto che per alcuni versi lo definirei un connubio indissolubile. Posseggo già i vinili delle nove sinfonie complete, ma da tempo mi sono rivolto all'ascolto su CD. Quindi, quando ne ho l'occasione, acquisto le versioni delle sinfonie più rappresentative nel panorama discografico, anche meno recente. Per il disco in esame si tratta delle sinfonie Quarta e Settima, registrate nel 1983 e pubblicate nel 1985 all'interno della serie Karajan Gold. Per i contemporanei di Beethoven la Quarta sinfonia fu la più criticata e la meno popolare. In realtà, in piena epoca romantica, questa appariva una composizione priva di pathos, specie se confrontata con la precedente sinfonia "Eroica". In realtà la Quarta, come l'Ottava, fu influenzata da reminescenze dell'arte di Haydn, a cui Beethoven si sentiva particolarmente vincolato. Diversamente, la Settima sinfonia ebbe un'entusiastica accoglienza alla prima esecuzione e fu definita dallo stesso Behetoven una delle sue più eccellenti sinfonie, sebbene a onore del vero altrove non suscitasse altrettanto effetto. La composizione inizia infatti con solenne lentezza, sfociando poi in un procedere con ampi passaggi in ripetizione, in un intricato intreccio di relazioni strutturali rette su un motivo popolare irlandese. Tutto ciò ne fa una composizione inconsueta e per alcuni versi sorprendente, che merita un attento ascolto e che non stupisce provocasse al tempo reazioni discordanti. Naturalmente la direzione di von Karajan esprime al meglio i passaggi delle due Sinfonie, sia nei vorticosi momenti di grande energia musicale, sia nei fragili pianissimi in grado di muovere i nostri sentimenti più profondi. Capacità proprie di von Karajan che, a mio parere, non trovano eguale in nessun'altra esecuzione a me nota.
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