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Mi sarebbe piaciuto consigliare la lettura del romanzo distopico "La società dell'emergenza", di Francesco Fantuzzi, ma purtroppo per tutti noi questo non è un romanzo distopico. Per fortuna è un ricchissimo saggio di approfondimento sociologico, politico, economico, linguistico e tanto altro sul nostro caotico presente e sul nostro labile futuro. Impone al lettore importanti riflessioni e suggerisce un certo coraggio nel doversi dare le risposte. Ogni argomento ci inchioda ai fatti e ogni dissertazione è puntualmente corredata da fonti autorevoli e punti di vista coerenti. E questo, per dipanare i grovigli dell'inintellegibilità del mondo che (mal) abitiamo, è un bel regalo. Un testo che non assolve, non risolve e non dissolve le enormi rogne che abbiamo da sbrogliare, che arrivano da lontano e che non sembrano promettere miglioramenti se non a fronte di grandi cambiamenti. Ma funge da pungolo continuo di dubbi legittimi, domande oneste, una berlina puntuale del potere, della politica, ma anche delle nostre pigrizie e dei nostri vizi. Una lettura che ha il potere di estorcere pensiero.
Francesco Fantuzzi analizza in questo saggio diversi elementi caratterizzanti la relazione delle persone con la nostra epoca, fornendo la propria risposta a domande che tutti ci poniamo o abbiamo paura di porre a noi stessi. Ne esce una narrazione iperrealistica dello stato d'animo di una società ormai tartassata dalle continue emergenze che, dalla pandemia ad oggi, si sono susseguite e continuano a presentarsi. La vulnerabilità delle persone come causa ed effetto dello scenario politico, definito "postdemocrazia" resta il leit motiv che ci viene ricordato costantemente dall'autore, che affida le nostre speranze di via d'uscita alle teorie Latouchiane della Decrescita. Senza mai definirla "felice", ragionevolmente, essendo nel 2024 ormai tramontata la speranza di uscire senza traumi dalla crisi epocale che stiamo attraversando.
Un lavoro puntuale, completo, di livello elevato ma non stucchevole. Un saggio che stabilisce un filo logico che permette di collegare fenomeni apparentemente distanti. Parole chiave perfette. Un testo ricchissimo, da non perdere. Meriterebbe una rilevanza maggiore e una presenza sui mezzi di comunicazione di rilievo nazionale. Non ho letto Dentro la zona rossa, lo cercherò.
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