Nato nel 1672 a Napoli, dove compì i suoi studi di organo e di composizione, Francesco Mancini divenne nel giro di poco tempo uno degli esponenti di maggiore spicco della Scuola Napoletana che dominò il panorama musicale europeo per gran parte del XVIII secolo. Pubblicata nel 1724, la raccolta Solos for a Flute presenta una serie di brillanti sonate dedicate a Sir John Fleetwood, console inglese a Napoli e flautista dilettante di buon talento. Mancini scrisse questi gradevoli lavori nella speranza di ottenere un posto prestigioso e ben pagato in Inghilterra, facendo leva sulla grande popolarità che la musica italiana godeva in quel periodo tra il pubblico londinese e sul crescente favore che stata avendo il repertorio per strumenti a fiato. Purtroppo, Fleetwood morì improvvisamente pochi mesi dopo la pubblicazione di queste sonate e Mancini non si mosse mai dall’Italia. Nonostante queste circostanze sfavorevoli, gli appassionati inglesi dimostrarono di apprezzare molto lo stile di queste opere, che vennero accolte con grande favore. Queste sonate – come furono in seguito definiti questi “solos” – furono concepite secondo la collaudata struttura in quattro o cinque movimenti stabilita da Arcangelo Corelli, che in quegli anni godeva di una grandissima popolarità in tutta l’Europa. Non manca poi qualche elemento proprio della Scuola Napoletana, come i frequenti passaggi in tonalità minore e le melodie dai toni quasi operistici dei movimenti lenti. Questo splendido disco che raccoglie otto delle sonate più belle di questa raccolta vede protagonista i Tempesta di Mare Chamber Players, un ensemble di strumenti originali con sede a Philadelphia, che registra in esclusiva per la Chandos dal 2004. Il solista è Gwyn Roberts, condirettrice dell’ensemble, che suona diversi flauti traversieri e flauti dolci d’epoca.
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