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Anno edizione: 2023
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La storia vertiginosa del concetto di "normale", e del suo infido contrario, fa aprire gli occhi su un'ossessione moderna che plasma la nostra vita quotidiana, spesso in modo subliminale e inatteso.
«Una lettura brillante e coinvolgente che va dai sondaggi sulle abitudini quotidiane al peso dei bambini. dagli standard di bellezza alla sessualità.» - Observer
«Uno di quei rari libri di divulgazione scientifica che ti fanno guardare il mondo in modo diverso.» - The Daily Telegraph
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La normalità è un'invenzione fuorviante se applicata alle persone ed agli stili di vita. La parola normale fino al 1800 non era quasi mai stata associato a tratti e comportamenti umani, ma era usata in matematica in riferimento ad un angolo retto. Normale è anche la curva che distribuisce valori su una sequenza in una rappresentazione chiamata appunto normale o curva a campana o curva di Gauss, dal cognome del matematico che però non aveva alcuna intenzione di usarla per misurare i comportamenti umani. Quando la "normalità" è diventata una caratteristica umana desiderabile? La storia inizia con l'astronomo e statistico belga Adolphe Quetelet , che nella prima metà del XIX secolo prese i dati pubblicati sulle misure del torace di soldati scozzesi e li tracciò su un grafico per determinare l'uomo medio ideale. Egli cominciò a stabilire la convinzione che qualsiasi deviazione dal centro della curva a campana fosse una sorta di aberrazione.
Fin da ragazzini il nostro grande desiderio è essere "normali", simili agli altri in modo da essere accettati e non ostracizzati o presi in giro: così tendiamo a vestirci come i nostri compagni di scuola, ad avere gusti analoghi... e quando veniamo presi in giro, messi da parte o esclusi subito ci domandiamo: ma sono normale? Una domanda che ossessivamente ci portiamo dietro sino alla vecchiaia e spesso ce la poniamo anche nei confronti dei nostri cari. L'ossessione della normalità ci segna in ogni aspetto della vita: comportamenti, idee, sesso, vestiario, corpo, capelli ecc Perché essere definiti anormali ha un costo sociale elevato che raramente uno vuole pagare. Ma la normalità esiste? Ecco che il meraviglioso libro "Sono normale? Due secoli di ricerca ossessiva della "norma"" di Sarah Chaney ci accompagna nella decostruzione del mito della normalità. La normalità dovrebbe portarci serenità invece ci condanna a un continuo conformarsi, a un perenne chiedersi se andiamo bene così, a snaturare noi stessi e a rinunciare a tante cose che vorremmo fare. Ma questa condanna che è il canone di normalità è quasi esclusivamente un concetto sociale creato da noi esseri umani e non un concetto "scientifico" e tanto meno divino. Ecco che secoli di "naturale" e "normale" che hanno ammorbato, distrutto e reso infelice una marea di persone non sono che frutto di noi esseri umani e del nostro bisogno di trovare regole certe e immutabili.
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