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Antonella Squillace ci propone con questo suo nuovo romanzo la storia di una giovane eritrea in fuga verso l’Italia in cerca di una nuova vita. Il punto d’avvio del romanzo è il confine fra Ventimiglia e Mentone dove la giovane Sewide tenta di superare i divieti della polizia francese ed imbocca, insieme ad altri profughi, il pericoloso tunnel dell’autostrada che la separa dal suo sogno di libertà. La ragazza striscia lungo il muro umido della galleria per evitare di essere travolta dai Tir che le sfrecciano accanto e intanto pensa alle persone amate, alle difficoltà del viaggio africano e alla traversata del mare. Il racconto rimane così racchiuso in quel lungo tunnel nero, tra i flash-back della memoria di Sewide e la sua corsa in galleria, in uno scambio atemporale fra memoria e vissuto di grande efficacia narrativa. Il racconto si fa stringente nel rievocare le prime difficoltà del viaggio, la crudeltà dei trafficanti, la fame e il freddo e le umiliazioni: storie uguali e diverse di un popolo in cammino che si stringe nei camion sovraffollati e sobbalzanti nel deserto; che si accalca nelle prigioni della Libia dove cerca di sopravvivere in condizioni disumane, senza diritti, sottoposti a torture e stupri. E’ il popolo degli oppressi, il popolo dei migranti, tutti uguali ad attraversare l’inferno. Dalla Libia alla Sicilia e poi risalendo l’Italia verso il centro di accoglienza di Ventimiglia, Sewide fa amicizia con altri ragazzi, ognuno con la propria tragedia e la propria idea di salvezza. L’autrice, che conosce bene queste dinamiche, ha saputo rendere in forma letteraria, la storia vera di tutti i migranti di oggi. Speranza è il mio nome è una invocazione, un inno alla speranza di sopravvivere al buio del tunnel che stanno attraversando.
La storia di Sewide e dei suoi amici appassiona il lettore e lo fa immedesimare nelle loro storie che sono le storie di persone che incontriamo tutti i giorni, che vivono vicino a noi ma che hanno vite ed esperienze così lontane dalle nostre e da noi sconosciute e ignorate. È un libro che fa pensare, fa riflettere e commuovere. È un libro per tutti ma soprattutto per i ragazzi che non hanno idea di cosa hanno fatto e di cosa sono disposti a fare ragazzi come loro, con gli stessi sogni, gli stessi desideri e che hanno la sola colpa di essere nati dalla parte sbagliata del mondo. Da leggere e far leggere!
È un libro di cui c'era bisogno. Lo regalerò a tante persone e soprattutto a ragazzi, lo vedo già nelle scuole. Un libro delicato e rispettoso, nonostante il tema. I personaggi dialogano tra loro in modo chiaro e diretto, comprensibile a tutti. Interessante la postfazione con le motivazioni che hanno spinto l'autrice a scrivere questo libro. Tantissimi dati e informazioni su cui riflettere. Brava!
Recensioni
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