Steampunk
di Raffaele Sedda
"Steampunk? Mi devo aspettare costumi vittoriani e macchine volanti a vapore?", qualcuno mi ha domandato. "No", ho dovuto rispondere, "quello che ti aspetta è, più o meno, questo", e ho iniziato a leggere: "Capitolo sei, la presa di Berlino Due: Che puzza! Ma che diavolo stanno bruciando? E quelle nubi nere? Santo cielo, con quello che pago per vivere in città sono costretto ad essere vittima di questo schifo. Ma quanto è densa quella nube? Che abbiano dato fuoco ad una vettura? E, a proposito, che diamine gli è preso a quel dannatissimo tram? Dio mio, sono trenta maledettissimi minuti che aspetto! Questo ragazzino si merita due ceffoni, ma di quelli dati bene! Così impara a sputare per terra. Ma sta male? È sangue? Dio mio, nemmeno nati e già drogati. Bravo, bravo, rantola per terra, così la prossima volta stai più attento a quello che annusi! Maledizione, ma dove è il tram? Così farò tardi. Maledetta maledizione! E quel cretino? Come diavolo si è vestito? Una maschera anti gas? Santo cielo, ma dove andremo mai a finire! Ma indossa una gonna! Una gonna nera di gomma! Anzi, il suo abbigliamento è tutto di gomma! Questi giovani d'oggi: imbecilli fino alla punta dei capelli. Eh? Che diavolo ha buttato per terra? Che diamine è quella nube nera che fuoriesce da quella cosa? Che diav...". )
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