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Il titolo può risultare ingannevole. Non si tratta infatti di una storia generale dell'India dall'antichità ai giorni nostri (per quanto succinta, come avverte il titolo originale), ma di un'ottima ricostruzione che prende le mosse dal XVI secolo. La capacità di sintesi dei due autori va comunque lodata, perché si presentano in meno di trecento pagine gli avvenimenti essenziali dell'India moderna e contemporanea. L'esposizione è svolta in forma piana e, accanto all'analisi dei fatti, l'atmosfera politica o il clima culturale di un momento storico sono resi attraverso la sintetica evocazione di un fenomeno significativo, spesso facendo ricorso a citazioni dirette da fonti primarie. In generale il tono è sempre sobrio ed equilibrato, anche per i periodi più recenti. Se gli autori privilegiano gli avvenimenti, non trascurano i fattori strutturali o di più lunga durata, come ad esempio il pluralismo etnico e linguistico che caratterizza la vita pubblica già in epoca moghul. La periodizzazione è assai ordinata e riesce a definire con chiarezza ciascuna epoca. La fase del regno moghul, con la parziale unificazione del subcontinente sotto un dominio straniero; la caotica era della conquista inglese; la successiva riorganizzazione; il sorgere del nazionalismo; la vita della nuova nazione dopo il 1947. La distribuzione della materia è un po' squilibrata verso il presente. Se il maggior spazio quantitativo è assorbito dai due secoli circa di dominazione coloniale, percentualmente il più gran numero di pagine (un quarto del totale) è riservato all'India indipendente. Vanno segnalati un indice dei nomi e dei luoghi, una bibliografia ragionata, varie schede biografiche dei personaggi più importanti richiamati nell'esposizione e un glossario dei termini non europei.
Maurizio Griffo
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