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Anno edizione: 2013
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Davvero un bel libro.. che racconta le atrocità di una guerra, con particolari storici che meglio aiutano a capire cosa è successo di fronte a casa nostra, unendo la storia di un amore molto particolare.. bello!
La tana dell'odio si inserisce nel novero di quei romanzi e quei racconti in cui lo scrittore Giovanni D'Alessandro interroga la storia e dalla storia trae le vicende più dolorose per scandagliare, esaminare e vivisezionare i sentimenti di persone comuni che diventano protagonisti delle sue pagine. Non è nuovo nello scrittore l'interesse per l'altro: la sua penna scrive di Budapest,di Calcutta e dell'Afganistan. In questo suo nuovo romanzo D'Alessandro volge il suo sguardo all'ex Jugoslavia, alle terre devastate dall'odio - da qui il titolo del libro - rivelando anche la sua natura giornalistica. E' con meticolosità che egli ricostruisce quasi in un vero e proprio dossier le vicende di quelle terre insanguinate, scosse dalle persecuzioni razziali e straziate per le violenze subite dalle sue donne. Ma D'Alessandro va oltre la puntuale inchiesta per regalare ai suoi lettori, come è nel suo stile, storie piene di sentimenti puri e genuini che vedono protagonisti un giovane medico, scampato per miracolo all'eccidio della sua famiglia, e di una giovane insegnante. E' proprio attraverso quest'amore che Giuseppe Vergagni riuscirà a ricostruire la verità sulla sua famiglia e a conoscere, riconoscendolo, l'assassino dei suoi genitori. Ma è la pietà, intesa come "pietas", cifra stilistica dello scrittore, a far sì che Vergagni non si trasformi a sua volta in assassino. Attraverso il romanzo magistralmente orchestrato, in cui niente è lasciato al caso, D'Alessandro ci dà una lezione sugli orrori della storia che di volta in volta e nel tempo si chiamano Auschwitz, Dachau, Cefalonia, Marzabotto, ecc.
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