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Teoria del camminare
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Brossura
Anno edizione: 2014
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Anno edizione: 2014
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Teoria del camminare
Nella sterminata lista delle opere di Balzac, tra drammi, romanzi, testi di critica letteraria e articoli giornalistici, ci fu spazio anche per questa "Teoria del camminare", beffardo e serissimo saggio psico-sociologico sul movimento umano, nel quale il grande scrittore indossa le insolite vesti di antropologo. L'autore della "Commedia umana" dedicò non poco tempo e riflessioni all'argomento, abbandonando e riprendendo il progetto diverse volte ma continuando sempre a interrogarsi sul significato profondo, e a suo dire mai sondato, delle andature belle e di quelle sgraziate. Man mano che le sue scoperte in materia aumentavano in quantità e chiarezza ("Brrr! Le domande schizzavano come cavallette! Un eccezionale argomento!"), Balzac si convinse di essere sulla soglia di un segreto tanto oscuro quanto affascinante. "Non è davvero incredibile" scrisse "il fatto che, da quando l'uomo ha iniziato a camminare, nessuno si sia chiesto perché cammina, come lo fa, se potrebbe forse farlo meglio, cosa avviene mentre passeggia e se non esiste un modo per impostare, modificare e studiare la sua andatura?".
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Autore:
Traduttore:
Editore:
Collana:
Anno edizione:
2014
In commercio dal:
31 maggio 2014
Pagine:
86 p., Brossura
EAN:
9788861924680
4,5/5
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Cristiano Cant
10 maggio 2017
Come l'avrà composto questo libro Honoré, in quali ritagli delle sue ore affogate? Me lo vedo seduto ai giardini del Luxembourg, sorridente, con entrambe le mani sul bastone, mentre sfilano sotto i suoi occhi eserciti umano di ogni schiera; o a perdersi per i lunghi viali parigini e studiare divertito vezzi, atteggiamenti, mimiche e gesti di ogni passante. L'andatura, un dizionario! Pensate cosa fu capace di leggere questo genio dal solo modo di camminare di ogni individuo. Da quali equazione del suo spirito avrà letto un dettaglio o una movenza altrui associandola a un preciso stato d'animo? Spezziamoci negli inchini, ce lo sta per dire: "L'intuizione ci è valsa più conquiste di tutti i seni e coseni delle scienze". Lo spirito d'osservazione deve tenere insieme "l'odorato del monaco e l'udito del cieco, una memoria divina e uno stile innato che è già legge di costume. Ma raro è l'uomo che è in possesso di questo microscopio morale". Libro di un'ironia e di un'eleganza senza confronti, precisissimo in alcune pazzesche occhiate e mirabile nei suoi giri di frase a tradurre il movimento umano, la camminata, il passeggio. Perché "il movimento tradisce il carattere" aggiungerà. Le desinenze del vizio nelle seriosità di un certo passo, una smorfia per niente forzata a declinare un animo franco, per poi dirci che "i movimenti falsi sono imputabili alla natura del carattere, quelli maldestri alle abitudini. Gli animali non sono mai scomposti dato che esprimono con innocenza la loro idea". Lo specchio commovente delle età umane in questa massima eccelsa: "Da giovani siamo guardati, da vecchi dobbiamo farci guardare". E guai agli eccessi, ai trucchi di una grazia inappuntabile, perché "La grazia, e il genio comporta la grazia, ha orrore della linea retta". E ancora, "gli uomini di studio inclinano la testa, e i più insigni verso sinistra". Non so aggiungere che questo: Chapeau mon immortal genie.
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Pilgrim de Compostela
05 luglio 2016
Divertente e godibile. Un libro praticamente sconosciuto del grande Honoré, dove analizza le "andature" di noi bipedi con toni sempre tra l'ironico e il comico. Si legge facilmente, così come si cammina, se si ha una meta da raggiungere. Una bella lettura, per chi, come me, sta girando l'Europa a piedi.
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