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La prima metà degli anni '70 segnò forse il periodo più unico e radicale nella carriera di Miles Davis. Con gruppi come Sly & The Family Stone e Parliament / Funkadelic che stanno diventando sempre più popolari, Davis ha iniziato a trarre una notevole influenza dal loro suono uptempo, funk elettronico. Mentre la sua propensione sviluppata di recente per includere composizioni sempre più lunghe nei suoi album continuò, Davis si guadagnò il talento di alcuni tra i migliori suonatori di fusion jazz, inclusi John McLaughlin, Joe Zawinul, Chick Corea, Wayne Shorter e Billy Cobham. Con le loro abilità a portata di mano, Davis produrrebbe un trio di LP in studio che sarebbe considerato tra i migliori del suo catalogo: In A Silent Way (1969), Bitches Brew (1970) e Jack Johnson (1971). Davis vide anche un importante cambiamento nel suo protocollo di performance dal vivo, accettando tariffe significativamente più basse per aprire per gruppi rock popolari tra cui la Steve Miller Band, Neil Young, Grateful Dead e Santana - una scelta insolita per un musicista jazz così stimato. Nel 1973, Miles stava mostrando un piccolo segno di rallentare il ritmo del suo straordinario carico di lavoro. Altri due album, Live-Evil (1971) e On The Corner (1972), furono pubblicati durante questo periodo, e Davis aveva continuato a girare inesorabilmente in tutto il mondo. Il 19 giugno '73 lo ha portato sul palco dello Shinjuku Kohseinenkin Kaikan a Tokyo, in Giappone, sostenuto da una band di Dave Liebman al sassofono e flauto, i chitarristi Pete Cosey e Reggie Lucas, Michael Henderson al basso elettrico, Al Foster alla batteria e James Mtume Forman su percussioni. Suonando due serie, entrambe incluse qui, la band di Davis è in forma interstellare.
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