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spiritoso e malinconico al tempo stesso,questa storia parla di un cambiamento di stagione,quel voltare pagina inaspettato e a volte inopportuno che sorprende un ragazzo mentre cresce.
In questo suo terzo libro, beh...cosa dovrei dire? Mi ha deluso, mi aspettavo di meglio, più maturo forse. Non ha nulla a che vedere con Jack Frusciante........ Spero faccia meglio nei prossimi libri.
Se nel 1' libro mi aveva trasmesso qualcosa di vero e vissuto, nel secondo aveva deluso le mie aspettative, ma c'era pur sempre una valida trama, in quest'ultimo, mi ha veramente lasciata indifferente. Non mi ha trasmesso nulla e spero che migliori nei prossimi libri, cambiando un pò stili e argomenti. Ormai non è più un 17enne in vespa!
Recensioni
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Il giovane Brizzi vuole diventare grande; oppure non vuole ma deve; oppure, che volesse o no, la cosa è già successa.Il problema è che diventare grande gli fa una gran paura, e sull'orlo di quello che gli sembra "l'ultimo Carnevale", tentato ancora da modi salingeriani e virgole colloquiali, da droghe e atmosfere che guardano ad Andrea Pazienza, incontra due se-stesso più giovani e ricorda con terribile malinconia gli anni che sono passati da quando Jack Frusciante era ancora soltanto un manoscritto inascoltato. In una Bologna grandiosamente invasa, "per l'ultima volta", da un corteo di giovani, il Brizzi ragazzino ancora "colmo di speranza" racconta di un amore giovanissimo e dell'ultimo anno di scuola, mentre il Brizzi poco più grande fa rivivere i primi anni di università, con la ripresa di quell'amore e attorno gli amici.Le parole dei due ragazzi dipingono una catena di momenti che finiscono, e aprono vuoti spaventosi: "non vedete tutto questo dolore?" chiede il Brizzi-narratore alle sue apparizioni - e loro, scomparendo: "dialoga con esso". È dunque un lungo dialogo col dolore delle cose che finiscono, questo romanzo; un romanzo in cui, grazie forse alla paura dei gradini da salire e delle porte da aprire, Brizzi prende le distanze da quello scrittore giovane che è diventato tutto a un tratto e chiede disperatamente che qualcuno gli trovi "una porta segreta, una botola, un pertugio attraversando il quale è possibile, anche per un uomo di quasi ventiquattro anni, sparire lontanissimo e cominciare in un diverso posto un'altra partita". Sara Marconi
scheda di Marconi, S. L'Indice del 1999, n. 02
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