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E' il primo libro della Nubile che leggo e non mi trovo affatto pentito. L'unico aspetto che non tanto mi piace è sicuramente la divisione dei capitoli raccontati dai vari personaggi che fa sembrare il tutto un grande diario di pensieri ed emozioni anche se in realtà tu conosci l'esito del capitolo prima ancora di leggerlo in quanto viene rivelato, in realtà, nelle pagine precedenti. Del resto è un ottima trama che rispecchia purtroppo la vera Brindisi degli anni passati e attuali. Consigliato soprattutto al pubblico pugliese in quanto ci sono molte battute in dialetto locale! :) Voto: 4/5
Seppur con l'inventiva dell'autrice il romanzo, attraverso le voci dei suoi personaggi racconta la storia più che realistica della Gomorra brindisina degli anni scorsi, in essa sono addirittura riconoscibili i reali protagonisti delle complesse vicende criminali. Scelta coraggiosa e folgorante, resa più vivida dal dialetto locale (ma sarà stato apprezzato dai non pugliesi?),con l'autrice che sapientemente racconta e pennella evitando di dare giudizi. Il risultato è quello di uno spaccato crudo e acido, tanto vero quanto poco descritto, nascosto dall'immagine del Salento del sole, del mare, della pizzica. E'un libro molto cinematografico, vivo e pulsante, che ti fa sentire dentro le varie storie, nel quale si colgono le culture arcaiche e dolenti che dominano le periferie post industriali, la precarietà e l'imponderabilità che attraversano luoghi e coscienze. Anche questo è stato il Sud e non ne siamo fuori.
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