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Poche pagine dense di ricordi, Erri De Luca incentra il testo su argomenti che sicuramente conosce bene, come l'assenza del padre. Belle anche le immagini delle Dolomiti!
Il rapporto con i propri genitori è da sempre,e per sempre,il più vincolante e definitivo:quello da cui non ci si libera mai, che può diventare incubo e recriminazione,alimento e provvidenza,pentimento e rimorso.Erri De Luca in questo volumetto, pubblicato da un piccolo editore napoletano, e arricchito da sei foto delle Dolomiti-aspre e seducenti insieme- affronta in due tempi e modi la relazione tormentante tra un figlio e suo padre. La prima parte del libriccino è definita "scrittura per scene", quasi dialogo teatrale,in cui un quarantenne si appresta ad una solitaria arrampicata in montagna, confrontandosi col fantasma del padre che l'ha rifiutato. Un padre problematico,asciutto anche nel nome ("lo chiamavano il Grisso,perchè era appena più in carne di un grissino"), con un passato fatto di lotta di classe e di prigione per motivi politici. Un padre che l'ha volutamente tenuto lontano sia dalla sua vita sia dalla sua morte,dal suo credo rivoluzionario come dalle sue scelte sentimentali e di lavoro.Il figlio gli rinfaccia la sua mancata paternità, la sua totale assenza: "due pezzi isolati che non sono riusciti a dirsi niente." E si inventa una scalata con lui,dietro a una sua irraggiungibile traccia, solo alla fine riconciliandosi con il passato di entrambi:nell'annuncio che al bambino che sta per nascergli darà il suo nome. Le ultime pagine del libro sono invece dedicate a una rivisitazione, non più immaginaria ma reale, che De Luca fa del suo concreto essere stato figlio: "Mio padre non fu assente.Mi ha cresciuto in una stanza ispessita dai libri..Mi parlava in italiano..Tra noi l'assenza fu opera mia." E di quella sua giovanile ribellione,del suo polemico allontanamento non chiede perdono, non si rammarica. Ma lo constata con malinconica accettazione: "Tra noi è andata come doveva: succede di finire sparse anche alle schegge di una scalpellatura."
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