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Bernard Cornwell è scrittore di lungo corso di romanzi storici, trovando spunto per i suoi lavori da eventi, soprattutto battaglie, un po’ in tutte le epoche, visto che per fortuna sua e malasorte dell’umanità di guerre ce ne sono sempre state in abbondanza. Questa volta, con L’ultima fortezza, narra di un epico scontro durante la guerra di indipendenza americana fra gli inglesi e i ribelli americani. Preciso che il fatto è accaduto veramente e anche come descritto nella narrazione, con poche modifiche della realtà e con la creazione di uno sparuto numero di personaggi di pura fantasia. Come sempre non si può che apprezzare l’indubbia abilità nel parlare della natura dei luoghi in cui si svolgono i fatti, così come puntuale e direi meticolosa è la caratterizzazione dei protagonisti, fra cui spicca un giovane ufficiale, John Moore, un nome dimenticato, ma che è stato un eroe nel difendere l’avamposto inglese a cui era stato comandato, una fortezza che diventò inespugnabile per i ribelli americani, ben superiori di numero alle truppe britanniche; è fuor di dubbio il coraggio del giovane ufficiale inglese, ma c’è da rilevare che nella sua impresa fu aiutato non poco dalla disorganizzazione e dall’incapacità dei due comandanti nemici, quello delle forze di terra e quello delle forze di mare. Quindi il libro si presta a una lettura appassionante, benché debba imputare all’autore un ritmo, secondo me, troppo lento, anche nelle fasi degli scontri, che invece dovrebbero essere frenetiche. E’ un appunto che tuttavia non incide, se non blandamente, sul piacere che ritrae il lettore, sempre più consapevole, pagina dopo pagina, di avere per le mani non solo uno strumento di svago, ma anche di arricchimento culturale, visto che viene reso edotto di un fatto molto importante della guerra di indipendenza americana da noi in genere raramente conosciuto.
La narrazione di uno degli eventi meno conosciuti della Guerra d’Indipendenza Americana: la Spedizione di Penobscot. All’inizio non mi era sembrato un gran che. Un po’ noioso. Una delusione se paragonato ad altri libri dell’autore. Ma ad un certo punto migliora sensibilmente, diventando molto più interessante. Attraverso vari punti di vista, sia dei lealisti che dei ribelli, ci viene narrato lo svolgersi della campagna. I successi e gli errori di entrambe le parti, in modo abbastanza preciso e accattivante. Leggendo viene giustamente data l’idea della superiorità dei britannici come marinai, soldati e artiglieri, contro i problemi in cui già andavano incontro i ribelli americani: non solo truppe inesperte e indisciplinate ma spesso guidate da individui popolari, amabili, ma senza abilità concrete (uno dei più grandi problemi delle democrazie). Si capisce subito che senza l’aiuto degli altri stati europei i ribelli non sarebbero andati lontano. Si coglie facilmente la crescente importanza, già all’epoca, dei fanti di marina dell’esercito americano, gli avi degli attuali e famosi marines. Certo non è perfetto. Come ho già detto, all’inizio la lettura stenta un po’. I numerosi personaggi appaiono semplici, poco approfonditi, soprattutto il protagonista, John Moore, non ha una particolare rilevanza, sembra uno tra i tanti. Molto più importante mi è sembrato l’insegnate ribelle Wadsworth, mentre quello che mi ha colpito di più è stato il generale McLean (tranne per la sua eccesiva arrendevolezza iniziale). Inoltre l’autore usa una terminologia molto tecnica riguardo il mondo navale, rendendo difficile la lettura di certi tratti per chi non è pratico di “gergo marinaresco”. Ciononostante è una bella lettura. Indeciso tra quattro o cinque stelle. Vivamente consigliata P.s. Un particolare elogio all’autore per la solita, accurata e stavolta estesa, nota storica
Un'inglese che scrive della Guerra d'Indipendenza Americana col distacco dello storico e la passione del romanziere. La vicenda è molto coinvolgente e molto ben scritta, suffragata da un rigoroso contesto e svolgimento storico. Viene gettata una nuova luce su alcune figure erroneamente assurte al ruolo di eroi. Consigliato agli amanti dei i racconti bellici.
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