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Vita, natura, libertà. Schelling (1795-1809)
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Autore:
Editore:
Collana:
Anno edizione:
1990
In commercio dal:
1 gennaio 1990
Pagine:
344 p.
EAN:
9788842503446
RICONDA, GIUSEPPE, Schelling storico della filosofia (1794-1820)
MOISO, FRANCESCO, Vita, natura, libertà. Schelling (1795-1809)
scheda di Vercellone, F., L'Indice 1990, n. 7
L'attualità di Schelling pervade la riflessione contemporanea, e s'impone soprattutto là dove si fa sentire l'impulso vigoroso di una filosofia della libertà che fa i conti con l'abisso del nulla come è il caso del pensiero di Luigi Pareyson. È quanto testimoniano due eccellenti studi, recentemente comparsi da Mursia, di Francesco Moiso e Giuseppe Riconda, autori rispettivamente di "Vita, natura, libertà. Schelling (1795-1800"), e di "Schelling storico della filosofia (1794-1820)". Nel suo libro Moiso intende assolvere a un duplice compito: da un lato ricostruire dal punto di vista storico e filologico le 'liaisons' speculative che legavano Schelling ad alcuni tra i più significativi dei suoi contemporanei: Fichte, Jacobi, H÷lderlin. D'altro lato si tratta di avvicinare, da un punto di vista propriamente speculativo, l'ipotesi - che in ambito romantico-idealistico e in Schelling in particolare trova il proprio più significativo sviluppo - del "reale come pienezza vivente e datrice di vita". In questo contesto, che ha notevoli risvolti ermeneutici, si affaccia la proposta di un superamento del "paradigma del vivente". Il sapere non evoca e non restituisce la "vita vera"; esso costituisce piuttosto un 'habitus' costruttivo; un 'habitus' da intendersi alla lettera come tale, e cioè come il tentativo dell'uomo di "acquistare un corpo dopo che si è spogliato di quello che i miti arcaici gli avevano dato in sorte" (p. 52). Si tratta dunque di accingersi al vertiginoso 'pas de deux' che riconosce nel tentativo di evocare la realtà nel suo volto vivente il rischio di essere avvinti da quello mitico, da cui il sapere, proprio con il suo sorgere, intende emanciparsi. Per parte sua Giuseppe Riconda in "Schelling storico della filosofia" sviluppa una delle direzioni di ricerca che gli sono consuete, quella concernente la storiografia filosofica in alcuni momenti salienti del pensiero moderno e contemporaneo. Il confronto di Schelling con la tradizione filosofica viene ricostruito a partire dagli inizi della vicenda speculativa del filosofo di Leonberg per giungere ai problemi presentati dalla filosofia dell'identità sino all'incrinarsi di questo edificio di pensiero. Il confronto con la storia della filosofia si rivela in questo quadro come uno dei punti di riferimento più significativi per cogliere le diverse articolazioni che Schelling fornisce dell'assoluto. È così che, con grande perizia e profondità di analisi, Riconda mostra il rilievo che le grandi figure della filosofia moderna, a partire da Spinoza, ma anche di quella antica (e, in questo contesto, in particolare Platone) hanno avuto per lo sviluppo di un pensiero che è anche un punto di riferimento obbligato per la riflessione contemporanea.
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