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Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2011
Anno edizione: 2012
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro da consigliare a chi ha voglia di una lettura coinvolgente ma non troppo pesante sui più svariati temi di attualità, ma anche di filosofia, religione e soprattutto di vita. Lo consiglio alle persone curiose ed a chi ha voglia di trovare nuovi spunti di riflessione.
Questo libro è un pezzo di vita di Lorenzo. E' bello scoprire come nasce un disco, le paure, le ansie, le cose che ci sono dietro alle canzoni, i pensieri, i dubbi. Le canzoni nascono da tutto ciò che circonda l'artista, ed infatti, in questo libro si parla di tutto: amore, amicizia, viaggi, politica, miti, filosofia, psicologia, ecc. ecc. Alla base di tutto c'è questo messaggio di positività, che la vita è bella e deve essere vissuta in ogni minuto che abbiamo a disposizione. Questo viene fuori da ogni frase che scrive Lorenzo, e Bolelli gli fa eco, gli da pienamente ragione. Mentre si legge il libro, sembra di essere al bar a fare una chiacchierata con Lorenzo e Bolelli, parlando del più e del meno, di tutto quello che capita, come degli amici veri. Bello, piacevole. Mi è dispiaciuto averlo finito di leggere, avrei voluto che non finisse più.
Recensioni
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A pagina 87, appena addentrati in questa strana corrispondenza, Lorenzo Jovanotti chiarisce: “Per me il libro deve essere un flusso senza nessun capitolo, che ci puoi entrare da ogni punto e uscirne quando vuoi”. E allora tiriamo il fiato: in fondo non stiamo “spiando” lo scambio di email tra due amici, stiamo leggendo un libro.
Naturalmente quando l’autore è Lorenzo Cherubini nulla è canonico e lasciato al caso, quindi non ci si può aspettare un libro nel senso classico del termine. L’idea centrale è quella del diario di bordo scritto durante la creazione del nuovo disco di Jovanotti (Ora, previsto per l’inizio del 2011), ma per il resto non esiste un filo conduttore o una trama. Si tratta piuttosto di frammenti di vita, pensieri sull’arte, la cultura, l’ecologia, le donne, la musica, il cinema e tutto quello che può essere indagato da due cervelli in movimento. Mai allineati sulle posizioni dominanti, mai banali nei loro punti di vista, sempre ricchi di suggestioni e generosi nelle loro spiegazioni, il cantante di Cortona e il filosofo milanese si scrivono quasi tutti i giorni e da diverse latitudini durante i nove mesi della preparazione del disco. Un dialogo che è un continuo imbeccarsi, come una vera e propria Jam Session musicale in cui l’ultima nota di uno già risuona nell’attacco dell’altro. E ci si stupisce a scoprire che i ruoli del cantante pop e del filosofo tendono a sbiadirsi e a confondersi, fino a perdere di vista il mittente e il destinatario, trascinati come siamo nel flusso di questi pensieri energici e caotici.
Ci addentriamo allora nelle abitudini quotidiane di Lorenzo Cherubini, mentre accompagna sua figlia Teresa a scuola, attraversa i boschi in bicicletta o viaggia attraverso il mondo con Google Earth. Jovanotti cerca idee e suggestioni nel network globale scaricando migliaia di immagini dal web, poi scrive a Bolelli cosa pensa delle donne iraniane, dei film di Robert Rodriguez, di Valentino Rossi, di Gioacchino Rossini e di Gesù. Parla a ruota libera del loro slancio vitale, del loro essere sempre proiettati nel futuro, motori dell’evoluzione e dell’invenzione. Franco Bolelli, filosofo scrittore giornalista e amico, raccoglie e rilancia, tirando il ballo Friedrich Nietzsche, i Radiohead e Miles Davis. E mentre i primi pezzi del disco iniziano ad assumere la loro forma, mentre arrivano Saturnino e gli altri musicisti in sala di registrazione, mentre il caos del mondo entra nel metabolismo dell’artista e ne esce attraverso la tecnologia, possiamo fare un tuffo nei suoi pensieri incessanti e pieni di saggezza.
Il risultato è una vertigine, quella che può suscitare la passione sfrenata per il limite e la gioiosa scoperta di una frontiera; quella che sa dare soltanto la musica leggera, che fa ballare sulle rovine del mondo, con un sorriso stampato in faccia e tutta l’energia che c’è. Viva tutto!
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