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A cielo aperto. Pratiche di collaborazione nell'arte contemporanea a Latronico - copertina
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A cielo aperto. Pratiche di collaborazione nell'arte contemporanea a Latronico
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Descrizione


A Cielo Aperto è un progetto di arte pubblica, finalizzato alla costituzione di un museo di arte contemporanea a Latronico, che si pone in dialogo con l'ambiente naturale e il contesto urbano. Il volume raccoglie i contributi teorici di Maria Teresa Annarumma, Aste&Nodi, Angelo Bianco, Simona Bordone, Pasquale Campanella, Giusy Checola, Tommaso Evangelista, Pietro Gaglianò, Thomas Gilardi, Elio Grazioli, Matteo Innocenti, Marco Petroni, Alessandra Pioselli, Leandro Pisano, Pietro Rigolo, Elena Giulia Rossi, Gabi Scardi, Elvira Vannini che approfondiscono tematiche sull'arte pubblica e le pratiche di collaborazione nell'arte contemporanea.
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Dettagli

2016
19 agosto 2016
296 p., ill. , Rilegato
9788874901685

Voce della critica

Senza fermarsi a Eboli. Arte pubblica a Latronico

Latronico – per Wikipedia 4.615 abitanti – è un paese della provincia di Potenza. Non ci sono particolari monumenti che lo rendono speciale, non rientra nelle tappe obbligate del turismo in Basilicata e non custodisce un museo imperdibile: eppure è un luogo che ha acquisito una certa rilevanza per l’arte contemporanea. Lo si deve a un progetto sincero, curato con impegno, senza fronzoli modaioli, badando alla sostanza dei processi partecipativi. È questo lo scenario nel quale, dal 2005, si svolgono progetti d’arte contemporanea, talk, mostre e, in particolare dal 2009, progetti di arte pubblica e collettiva, a stretto contatto con i luoghi e i ritmi dei cittadini, persone comuni che vivono ogni giorno dell’anno, anche nei gelidi inverni lucani, il rapporto con quelle opere. Le proteggono, le osservano, le comunicano a terzi attraverso la loro testimonianza, sensibilizzando magari gli ospiti del paese a comprendere la natura di una pianificazione curatoriale che però è nata dal basso, da un’idea di condivisione di principi e idee. Tutto ciò emerge dalla successione di testi critici, narrazioni e immagini nelle circa trecento pagine di A Cielo Aperto. Pratiche di collaborazione nell’arte contemporanea a Latronico. Il volume è composto da un apparato fotografico e da schede approfondite sulle opere concepite per A Cielo Aperto dagli artisti invitati di volta in volta ogni estate nel paese. Mentre i contributi teorici – di Maria Teresa Annarumma, Pietro Gaglianò, Elio Grazioli, Marco Petroni, Alessandra Pioselli, Leandro Pisano, Pietro Rigolo e Gabi Scardi – analizzano con efficacia attitudini e progettualità dei singoli artisti coinvolti e di ciò che Bianco-Valente e Campanella sono riusciti a costruire nel paese del Pollino.

Ma facciamo un passo indietro. Nel 2005 l’Associazione Vincenzo De Luca, dedicata alla memoria di un metalmeccanico del paese appassionato di pittura e residente a Sesto San Giovanni, organizza una mostra delle sue opere, senza titolo, in omaggio a una vita infranta troppo presto. Lo rammenta la Presidente dell’Associazione, Elisabetta De Luca, nelle primissime pagine del libro. I passi successivi sono legati all’indagine che si è sviluppata da quel momento in poi. Nei testi introduttivi di Giovanna Bianco, Pino Valente e Pasquale Campanella emerge la volontà di recuperare la storia di quel luogo e di quell’area, di indagare pensieri e prospettive ma dall’interno, contro l’idea – ancora oggi molto diffusa – di calare dall’alto progetti d’arte. A Latronico si sono invece attivate pratiche virtuose, anche tra gli stessi artisti, coinvolgendo cittadini, commercianti, studenti fuori sede e residenti nei paesi vicini. D’altronde il dialogo e la riflessione costante e partecipata sono i punti di connessione del pensiero che guida il lavoro di Bianco-Valente sin dalle loro primissime esperienze. Giovanna Bianco è di Latronico e vive a Napoli dai tempi dell’università, conosce i ritmi e gli umori del paese ed è per questo che ha potuto comprenderne dinamiche e processi.

La cronistoria delle attività della fondazione e altri apparati con testi e riflessioni raccolte da Giusy Checola completano il volume. Fabrizio Bellomo, Francesco Bertelè, gli stessi Bianco-Valente, Stefano Boccalini, Andrea Gabriele e Andrea Di Cesare, Antonio Ottomanelli, Giuseppe Teofilo, Eugenio Tibaldi e Virginia Zanetti – sono solo alcuni degli artisti invitati in questi anni – che hanno contribuito, con le loro opere site-specific, a incentivare la crescita di un piccolo paese. L’hanno reso più bello, vivo. Talvolta con interventi anche effimeri, ma spesso efficaci. Coinvolgendo un pubblico non più passivo.

Recensione di Lorenzo Madaro.

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