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A un cittadino che non crede nella giustizia - Gian Carlo Caselli,Livio Pepino - copertina
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A un cittadino che non crede nella giustizia
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A un cittadino che non crede nella giustizia - Gian Carlo Caselli,Livio Pepino - copertina
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Descrizione


In uno stato democratico è sulla fiducia nella giustizia che si fonda la convivenza civile. Per restaurare quel "patto" antico due magistrati da sempre in prima linea, Gian Carlo Caselli e Livio Pepino, cercano di dipanare una matassa fitta di malintesi, errori e bugie, attraverso un percorso che non arretra di fronte agli argomenti caldi degli ultimi anni: il garantismo, l'indipendenza della magistratura, la famigerata riforma del sistema giudiziario con la separazione delle carriere.
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Dettagli

4
2006
1 settembre 2005
IX-113 p., Brossura
9788842076360

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Pippo
Recensioni: 5/5

Un libro interessante che permette al lettore di comprendere meglio l'apparato della Giustizia italiana e di chi ne fa parte. Chi scrive non vuole consensi nè rassicurazioni, ma cerca di analizzarne i pregi e i difetti nel modo più obiettivo possibile.

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mik
Recensioni: 5/5

è un ottimo libro scritto da due valenti magistrati: da leggere e rileggere

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Frank
Recensioni: 2/5

Un libro per i non addetti ai lavori. Utile per coloro che non conoscono nulla di diritto, ma abbastanza banale per chiunque possieda già una minima preparazione giuridica. Il testo appare tutt'altro che fluido, tormentato da una punteggiatura selvaggia e da periodi troppo lunghi e spezzettati. Nel complesso un'opera interessante, ma realizzata forse troppo frettolosamente. Ciò è comprensibile se si tiene conto dell'impegnativa professione degli autori, ma difficilmente giustificabile visto il prezzo di copertina.

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Gian Carlo Caselli

1939, Alessandria

Conseguita la maturità classica presso il liceo Salesiano Valsalice, si è laureato in giurisprudenza presso l'Università di Torino in cui dal 1964 è assistente volontario di storia del diritto italiano.Nel dicembre 1967, vinto il concorso in magistratura, è stato destinato al Tribunale di Torino, ove nei primi anni settanta è stato giudice istruttore penale. Dalla metà degli anni settanta sino alla metà degli anni ottanta, ha trattato reati di terrorismo riguardanti le Brigate Rosse e Prima Linea.Nel 1984 ha fatto parte della Commissione per l'analisi del testo di delega del nuovo codice di procedura penale e nel 1991 è stato consulente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul terrorismo e sulla mancata individuazione dei...

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