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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2021
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Siamo giusti: andare a cercare il pettegolezzo nel libro della Petrignani è come cercare la pornografia negli scritti di Pasolini. Credo che chi parla di gossip non abbia mai letto un Flaiano o un Arbasino (ma nemmeno una "Bustina di Minerva", sospetto). Altro che gossip: questa è una biografia di Roma bella e buona. Scritta col solito garbo della Petrignani, che non si limita a narrare fatterelli, ma rintraccia le origini dei movimenti artistici e culturali nella Roma del terzo quarto del XX secolo, svelandone i traguardi spesso mancati. Si può amare o meno la parentesi romanzesca: a me è piaciuta, in primo luogo perché è ben documentata e alla fin fine risulta istruttiva, e poi perché ci ho visto il desiderio di vivere nella Roma di quegli anni frustrato da ragioni anagrafiche - in altri termini, una possibile autobiografia dell'autrice se fosse nata quindici anni prima. Bello. Da rileggere e da regalare.
Venti anni di cultura italiana raccontati attraverso una galleria di personaggi della letteratura, dell'arte e dello spettacolo che nacquero o si fermarono nella città eterna. Dalle riprese di "Vacanze Romane", dirette da William Wyler, al delitto Pasolini, Sandra Petrignani ci accompagna nelle vite pubbliche e private di coloro che, con la propria vitalità intellettuale e artistica, hanno dato un importante contributo alla società del dopoguerra. Un libro a metà strada tra saggio e romanzo, scritto con tono giornalistico ma al contempo appassionato e avvincente.
Un memoriale nostalgico, forse troppo incline al pettegolezzo, di una Roma letteraria mitizzata. Gli intermezzi con la Ninetta frutto di fantasia dell'autrice sono inutili, inverosimili e piuttosto noiosi. E per fortuna brevi. Il libro scorre via leggero, sebbene la sua curvatura da diceria comaresca a volte infastidisca. Utilissima la bibliografia.
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