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Anno edizione: 2020
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"Addio mia bella addio" è una canzone del 1848 che cantavano i giovani volontari che combattevano per la libertà dell'Italia. Di quei ragazzi oggi restano i teschi negli ossari di Custoza, di San Martino e in tanti altri luoghi d'Italia.
E allora, per capire cosa animava quei giovani è necessaria una narrazione «dal basso», una storia militare che porti a immedesimarsi negli uomini di quel tempo, oggi così svalutato. Alberto Leoni ha ripercorso i campi di battaglia di allora, camminando su quei colli, in quei vigneti, visitando le case che ancora oggi portano i segni delle cannonate. E ripercorrendo quelle strade, salendo su quelle alture o visitando quelle cascine, il lettore riuscirà a varcare il cancello del Tempo, riappropriandosi così del passato per capire meglio il presente.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il libro è ben scritto, l'edizione curata (mi pare di aver notato un solo refuso ed è un bel merito in tempi di libri compilati decisamente alla buona) purtroppo le mappe sono di difficile lettura in molti casi o assolutamente generiche come nel caso di Solferino e Magenta, che furono battaglie di grosse dimensioni per quel tempo. Non tutti hanno avuto modo di recarsi diverse volte sui luoghi (almeno quelli del nord Italia) come ho avuto l'indiscutibile piacere di fare e quindi immagino le loro difficoltà nel seguire l'evolversi delle battaglie. Peccato, poteva ricevere 5 stelle! Sono indissolubilmente legato a S. Martino perchè tra i caduti della brig. Casale vi è un soldato perfetto omonimo di mio papà e, visto che il paese dei miei avi cadeva nell'area di arruolamento della brigata e la scarsa diffusione del nostro cognome, esiste qualche possibilità che sia un mio lontano consanguineo. Ho visitato quel campo di battaglia 6 o 7 volte, talvolta al rientro da ferie in Austria o Baviera e mi fa effetto vedere i tavoli da picnic, peraltro usati anche da me e mia moglie, occupare quel pendio su cui ha perso la sua giovane vita, come molti altri giovani. La ricca messe di opinioni, liberamente disseminate dall'autore del libro, costituisce per me il suo principale merito perchè mi ha più volte fatto riflettere, non disgiunto dalla grande umanità mostrata da lui verso le tante vittime di "bassa estrazione" (intendo poveracci che hanno pagato il prezzo più elevato per eventi decisi da ben diversamente abbienti soggetti, che spesso rischiarono poco o nulla di persona come il Mazzini) contadini, operai, garzoni di bottega, braccianti, mezzadri, cittadini di città martirizzate nel corso di folli rivolte. Avviso al lettore: il sottotitolo del libro "Battaglie & eroi (sconfitti) del Risorgimento" è assolutamente veritiero, per cui non aspettatevi capitoli dedicati alla carboneria, moti del 1821, Giovane Italia, camarille varie della politica piemontese prima ed italica poi.
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