L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Scrivere un commento non del tutto positivo su un grande classico ha il sapore dell'eresia. Sembra di sconsacrare qualcosa di intoccabile, di sporcare un non so che di divino. Trovo a mia discolpa il fatto di non conoscere a fondo l'autore, la sua storia, i suoi intenti (ho letto il Werther in troppo giovane età...) Volevo riempire questo buco, questo tassello mancante nel (mio) meraviglioso mondo dei classici, ma sono un po' basita... Cosa mi vuole dire questo scrittore? Forse non era nei suoi intenti scrivere un romanzo, ma un trattato filosofico-scientifico, perché, se davvero romanzo voleva essere, allora qualcosa non mi quadra. Dov'è la storia? La trama? L'intreccio? Dopo un inizio abbastanza movimentato (si fa per dire, in un'ambientazione dove i protagonisti non fanno nulla se non chiacchierare e dedicarsi al giardinaggio e alla sistemazione della loro residenza), la trama riprende dopo circa 250 pagine correndo a perdifiato verso una fine che più tragica non si può. Nulla mi aveva fatto presagire questo finale (cosa che può essere considerata a favore del romanzo, ma io l'ho trovato eccessivo), così come tutto ciò che deve accadere prima è chiaro dopo venti pagine. D'accordo: due persone che entrano a disturbare l'equilibrio di una coppia, mettono in discussione la coppia stessa e fanno nascere nuovi equilibri: è il principio delle affinità elettive, scientificamente, chimicamente provato. E' però davvero così scontato nell'amore? Siamo tutti così fatti di sola carne e sangue? Così in balia della chimica che il cervello si spegne? Non so... ho trovato il tutto troppo generalizzato. Un giorno, parlando di letteratura e del talento degli scrittori, una persona mi disse che Madame Bovary era un testo decisamente sopravvalutato, in fondo (cito testualmente) "non è altro che una storia di corna". Chissà cosa penserebbe di queste affinità, allora.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore