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1985
1 gennaio 1985
XIX-164 p.
9788821183553

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Gondrano
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Elie Wiesel ci propone una serie di riflessioni e sensazioni notevoli. Racconta il rapporto intenso con la Torah ed i suoi riti, nei quali cercare aiuto non sempre significa riuscire a trovarlo, e cosa voglia dire l'avere piena coscienza dell'essere ebrei; il ritorno in Germania per guardare in faccia i tedeschi, e scoprire di non riuscire ad odiarli perché sono diversi dalle belve che ricordava, ma anche che hanno rialzato la cresta e non sono schiacciati dai sensi di colpa e dalla vergogna come immaginava; l'impossibilità di lasciar andare un passato che per chi l'ha vissuto è sempre presente e sarà ineluttabilmente futuro; dialoga con un se stesso lucido e spietato; rivendica in faccia al mondo il diritto di Israele ad esistere non grazie, ma nonostante Auschwitz, attaccando duramente l'atteggiamento privo di obiettività delle nazioni nei confronti della politica israeliana; ed infine ecco prepotentemente accecanti i ricordi maledetti del campo, per me che li leggo (ed ormai ne ho letti tanti) sempre gli stessi ma ogni volta nuovi, sorprendenti e colmi di una violenza ed una disperazione non misurabili e non estinguibili. Al capitolo "Istantanee" mi sono dovuto fermare più volte. Devastante. "Il male, più che il bene, suggerisce l'infinito."

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Elie Wiesel

1928, Sighetu

Scrittore e giornalista statunitense di origini ebraico-ungheresi, nato a Sighetu nel 1928 e morto a New York nel 2016. Sopravvissuto ad Auschwitz e Buchenwald, dove perde i genitori e la sorella minore, nell’aprile 1945 viene assegnato a un orfanotrofio francese. Dopo gli studi di filosofia alla Sorbona si dedica al giornalismo. La prima prova letteraria è un lungo racconto della sua esperienza nei lager, scritto in yiddish e pubblicato in Argentina nel 1955; consigliato da Mauriac (con cui instaura una profonda amicizia) ne ha affronterà poi la riscrittura in francese, dando vita a uno dei capisaldi della letteratura dell’Olocausto, La notte (1958): in una prosa scarna e frammentata, il romanzo descrive il sovvertimento di ogni valore umano, fisico e spirituale,...

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