Sinfonia in un movimento (1947-1952, revisione del 1953); Photoptosis, preludio per grande orchestra (1968); Stille und Umkehr, schizzo orchestraleTra i compositori dell’avanguardia tedesca affermatasi negli anni del secondo dopoguerra, Bernd Alois Zimmermann fu senza dubbio uno degli esponenti più emblematici e rappresentativi. A dispetto di un desiderio di innovazione privo di regole ben definite, Zimmermann seppe elaborare un ethos creativo saldamente legato alla grande tradizione tedesca, un fatto che si nota soprattutto nella sua complessità idealistica e filosofica e nel suo amaro senso della tragedia. Nella prima fase della carriera Zimmermann subì in maniera evidente l’influenza delle correnti polifoniche del neoclassicismo e dello stile espressionistico, seguendo le orme di compositori come Hindemith, Jarnach e Stravinsky, ma ben presto la sua ardita ricerca espressiva cessò di evolvere verso forme sempre nuove. Questo periodo non fu affatto semplice per Zimmermann, che nei due decenni successivi si trovò nella scomoda posizione di essere considerato il più vecchio tra i compositori di quella che veniva ritenuta la generazione più giovane e di riconoscersi in colleghi più anziani come Luigi Dallapiccola e Karl Amadeus Hartmann. Questo lungo periodo di impasse ebbe fine con la prima rappresentazione della sua opera Die Soldaten, che fu immediatamente considerata la migliore opera di un compositore tedesco dopo la Lulu di Alban Berg e garantì al suo autore una grande fama a livello internazionale. Nel primo volume della nuova collana della Capriccio Modern Times il direttore Karl-Heinz Steffens e la sua orchestra Deutsche Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz propongono una bella antologia di opere orchestrali di questo compositore, tanto importante quanto tuttora poco noto.
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