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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Pur evidenziando la notevole capacità di scrittura di Doris Lessing, questo romanzo non mi ha del tutto convinta, soprattutto nella seconda parte.
Recensioni
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Alfred e Emily è un libro relativamente breve, ma i suoi contenuti sembrano non essere arginabili, così come le riflessioni che ne scaturiscono. Doris Lessing presenta gli stessi personaggi (i suoi genitori) in due storie, da due punti di vista e attraverso due tecniche narrative: da un lato una storia filtrata attraverso l'immaginazione e le tecniche della fiction, e dall'altro la stessa storia descritta con la lucidità del biografo che seleziona e presenta al pubblico, in modo imparziale, gli eventi più significativi della vita di un personaggio. Nel caso di Lessing, tuttavia, non si può distinguere nettamente tra narrazione impersonale e fiction avulsa dal reale. Quello dell'interpenetrazione dei due fattori è infatti un tema che l'autrice ha già vigorosamente sviscerato nelle sue sperimentazioni nel genere (o "non genere") autobiografico, giungendo, in questo libro, alla giustapposizione dei due approcci estetici al fine di scandagliarne gli elementi costitutivi e i rapporti di reciproca influenza, e per rimetterne in discussione gli assunti tradizionali. Nella prima parte l'autrice scrive una storia fittizia sui suoi genitori, immaginando una vita parallela non turbata dalle guerre mondiali. I personaggi vivono così episodi che non trovano il corrispettivo nella realtà e, tuttavia, la narrazione rivela i loro veri "toni di voce e sospiri", coglie "tracce lievi come quelle che seguono i cacciatori" e ne ricava un vibrante ritratto psicologico. Segue poi un interludio in cui viene spiegato l'intento narrativo e, successivamente, una seconda parte in cui si racconta la vera vicenda attraverso le mutevoli memorie dell'autrice. Il libro presenta classiche opposizioni binarie che dimostrano però la loro continua ambivalenza: biografia e autobiografia, fiction e realtà, memoriee romanzo, narrazione oggettiva e soggettiva, autenticità e arbitrarietà del self. Tutte si mescolano le une alle altre dando vita a imprevedibili processi di ibridazione che minano le certezze del lettore e ampliano il suo punto di vista interpretativo, la sua capacita di giudizio e la comprensione dell'arte, caleidoscopica, della scrittura.
Federico Sabatini
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