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All'inizio era il profumo. Storia personale, e universale, dei profumi - Aldo Nove - copertina
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All'inizio era il profumo. Storia personale, e universale, dei profumi
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Descrizione


«Nascendo, non abbiamo ‘visto’ il mondo.
Lo abbiamo annusato.
L’odore del sangue.
L’odore della pelle di nostra madre che si distaccava da noi mentre iniziavamo il nostro viaggio nella vita.
L’odore del tempo, della finitezza.
Il naso che percepisce il distacco dal mondo prenatale, e il tatto che cerca la pelle della madre, nell’istante in cui smettiamo di essere parte di un tutto che ci ha contenuti e protetti, scivolando poi come tutti nell’imprevedibile avventura dei giorni, che attraverso gli odori immediatamente ci impegnamo a distinguere, per fare un mondo in cui esistere.»

Il nostro senso più trascurato è anche il più potente.
Viviamo in un intrico di odori e profumi che ci ammalia e ci spaventa, dalla nascita alla morte, scatenando passioni irresistibili e paure ataviche. Tra le avventure di un bambino che diventa uomo immerso negli odori, oggetti di studio appassionato, e la storia del rapporto tra l’umanità e i profumi, Aldo Nove ripercorre la sua scoperta di un mondo pieno di magia, per arrivare a studiarne la complessità e il fascino potente quanto misterioso: il profumo della pelle di nostra madre, quello dei fiori che svelano la meraviglia della natura, l’odore di un cane bagnato amico d’infanzia… il romanzo di “formazione olfattiva” si intreccia alla Storia, in un viaggio che è al contempo personale e di tutti, nello stupore e nei segreti del mondo che si dischiude alla nostra esperienza.
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Dettagli

2016
10 novembre 2016
144 p., Brossura
9788857233383

Voce della critica

Aldo Nove, ritratto dell’alchimista da piccolo

All’inizio era il profumo. Storia personale, e universale, dei profumi di Aldo Nove è un libro insolito, tra romanzo e saggio, tra diario e dissertazione, tanto da aprirsi su una paginetta d’istruzioni per l’uso. Di cui in realtà non ha bisogno, dato che fa esattamente ciò che il sottotitolo promette: avventurarsi di là da Proust e tra gli alberi, oltre la madeleine di tutti, per raccontare, da un lato, il rapporto personalissimo tra il suo autore – figlio di un’estetista amante dei profumi, e cresciuto tra campi di fieno e cartolerie-universo nella provincia italiana – e il mondo, rassicurante e insieme unheimlich, degli odori e delle fragranze; e, dall’altro, la storia di questo stesso mondo, davvero dalle origini ai giorni nostri, tra barbarie apparenti o reali e civiltà raffinatissime. Sempre all’inseguimento di quell’arte dell’invisibile, costantemente collegata alla dimensione del sacro, intimo o collettivo, che è la creazione – o anche, perché no, la scelta – di un profumo.

Arte che va sperimentata di persona, letteralmente sulla propria pelle – ma come tutte le arti direi, dal vino a, soprattutto, la poesia: il campo da cui inizia l’apertura dello stesso Nove, ai suoi inizi di scrittore –, per capire che, come ha riassunto Jean-Claude Ellena – il “naso”, cioè il creatore di profumi, di Hermès – “l’odore è una parola. Il profumo è la letteratura” o che, come diceva il Buddha, “il bello è l’utile”, ed è importante “intendersi su cosa significhi l’utile. Credo che abbia a che fare con la liberazione. Dalla noia, dalla bruttezza”.

Torniamo quindi alle istruzioni sull’uso del profumo (e della poesia?), cosa che l’autore fa esibendo una competenza stratificata negli anni – fino ad arrivare a tentativi di profumeria in proprio, da dilettante appassionato o da apprendista stregone, tra cui il più riuscito porta il nome sinestetico, novecentesco di Azzurro di mela – che affonda in antichi studi sull’alchimia classica e il suo più antico e vero fine: “trasformare l’anima attraverso la trasformazione della materia”. Un fine perduto, la pietra filosofale, l’utopia? Forse, probabilmente, se “la pietra filosofale non è mai stata alcunché di concreto ma semplicemente la consapevolezza della vita e della sua complessità”. E proprio con la parola complessità tenuta al centro si può provare a divagare e a estendere i ragionamenti e le narrazioni di Nove a un’analogia più ampia: “negli ultimi vent’anni” – scrive – “e con un’accelerazione che lo rende imprevedibile, il mercato del profumo si è immensamente ingrandito e modificato. Sono cambiati i costumi e le mode, le strategie di vendita. Emergono iniziative sempre più innovative di marketing, spesso aggressive, spesso più legate al marchio che non al prodotto in sé, quasi marginale”. Stesse parole potrebbero adoperarsi, oggi, per il mondo dell’editoria, stesso rapporto con lo jus, flacone e packaging, distribuzione e vendita.

Recensione di Laura Pugno.

Leggi la recensione completa su Alfabeta2.it

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Conosci l'autore

Aldo Nove

1967, Viggiù

Pseudonimo di Antonello Satta Centanin, Nove si laurea in filosofia e nel 1996 pubblica il suo primo libro per Castelvecchi, Woobinda e altre storie senza lieto fine, che Einaudi ripubblica nel '98 includendolo nel volume Superwoobinda. Nell'antologia einaudiana Gioventù cannibale, pubblica un racconto, Il mondo dell'amore. Ha pubblicato racolte di poesie, sia con il suo vero nome che con lo pseudonimo, da ricordare nel 2001 Nelle galassie oggi come oggi. Covers, in collaborazione Tiziano Scarpa e Raul Montanari. Definitivamente allontanatosi dai "cannibali" è attento alle questioni sociali della contemporaneità, esce così sempre per Einaudi Mi chiamo Roberta, ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese. Sanguineti lo pone insieme a Tiziano Scarpa e a Giuseppe...

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