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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Questo è un libro su un rompicapo ed è un rompicapo esso stesso
Per generale consenso, Vertigo [La donna che visse due volte] è il più inestricabile tra i film di Hitchcock - e per alcuni il più bello (o uno dei due o tre supremi). Questo libro si propone di dire perché. E perché Vertigo abbia un film gemello: Rear Window [La finestra sul cortile], che invece è usualmente considerato molto più semplice e immediato, mentre si potrebbe rivelare altrettanto vertiginoso. Ma parlare di questi due film è come parlare del cinema in sé, quindi anche di Max Ophuls, di Rita Hayworth, dell'epifania della «diva» e di un romanzo di Kafka che è innervato dal cinema da capo a fondo: Il disperso [America].Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Calasso è un grandissimo affabulatore, ha una scrittura brillante che affascina e, indipendentemente dall’argomento trattato, riesce a trascinare qualunque lettore nel suo limpido pensare, Questo breve saggio parte dal confronto tra due grandissimi film di Hitchcock: “Vertigo” e “Rear Window”, per poi passare ad inserirli nel contesto della società e della cultura U.S.A. La vera vertigine la prova il lettore, che vola da una considerazione all’altra, in un crescendo analitico profondo e sempre pertinente. Un piccolo gioiello, anche per i non cinefili.
I libretti di Calasso sono uno spasso. Leggerli è sempre passare del tempo con un buon amico davanti ad un caminetto sorseggiando un buon rhum agricolo e raccontandosi pensieri e riflessioni avute con la lentezza del momento. Parlare, sorseggiare, ripensare alle cose dette, mentre il fuoco scoppietta e l'odore di legno avvolge uomini e cose. E così, anche in questo caso, Roberto, l'amico, ci parla di immagini mentali oltre che di percezioni visive. Non è solo una critica cinematografica ma una meditazione sulla mente e sull'occhio. Non solo figmentum dunque ma anche fosfeni. Le riflessioni possono essere di pagine intere o di poche righe. Parlare, sorseggiare, ripensare alle cose dette... E durante la conversazione, cosa bella davvero, nasce tanta curiosità e voglia di tornare a conoscere per riconoscere. Quindi, mentre leggo, negli stessi giorni rivedo "La finestra sul cortile" di H. e a breve rivedrò "La donna che visse due volte". Ma ancora la curiosità non scema, e allora vado alla ricerca di informazioni su Max Ophüls, il regista. E per chi non ha contezza di induismo, ecco che tornano i concetti di ātman, aham, ahamkāra. E ancora, Kafka e non solo. Perché Calasso è uno studioso e ci trasporta e ci trasborda tra un rhum e un silenzio in associazioni concettuali ampie e variegate.
Immagina un tizio che pubblica i suoi libri per la casa editrice di cui è proprietario e direttore editoriale. Il risultato è ampiamente espresso da questo libercolo tutto pipponi intellettuali e spazi bianchi (l'impaginatore ne ha fatto un uso smodato), un mattone indigesto che merita di prendere la polvere in libreria per i secoli a venire, anziché sul vostro comodino.
Recensioni
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