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Le altre Gladio. La lotta segreta anticomunista in Italia. 1943-1991 - Giacomo Pacini - copertina
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Le altre Gladio. La lotta segreta anticomunista in Italia. 1943-1991
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Le altre Gladio. La lotta segreta anticomunista in Italia. 1943-1991 - Giacomo Pacini - copertina
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Descrizione


Il 18 ottobre 1990 Giulio Andreotti, confermando i sospetti che circolavano da tempo, ammise per la prima volta davanti alla Commissione Stragi l'esistenza di un'organizzazione segreta chiamata Gladio, la cosiddetta Stay Behind italiana. Le parole di Andreotti ebbero un'eco fragorosa nell'opinione pubblica. Per mesi la vicenda di Gladio riempì le pagine dei giornali alimentando innumerevoli dibattiti e veementi scontri politici. Ma Gladio, nata nel 1956, era solo una porzione di un sistema di sicurezza ben più complesso e articolato, una rete anticomunista che operava fin dall'estate del 1945. Oggi, a distanza d'anni dalla rivelazione dell'esistenza della struttura e dalla definitiva archiviazione delle inchieste che coinvolsero alcuni dei suoi membri, l'esaurirsi della polemica politica rende possibile una riflessione ponderata sul caso Gladio, la cui vicenda non può essere letta in un'ottica esclusivamente giudiziaria e senza tener conto del contesto storico e politico nel quale quell'organizzazione venne creata. Giacomo Pacini, a partire dall'analisi di un'enorme mole di documenti in gran parte inediti, ricostruisce con estremo rigore la storia delle strutture paramilitari segrete che hanno operato in Italia dalla fine della Seconda guerra mondiale agli anni Novanta del Novecento. Ed è una storia finora mai raccontata, che attraversa alcune delle pagine più oscure della nostra biografia nazionale.
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Dettagli

2014
11 marzo 2014
330 p., Rilegato
9788806213831

Valutazioni e recensioni

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alberto bosdachin
Recensioni: 5/5

Documentato ed equilibrato, scritto in un italiano sobrio e scorrevole. Condivido in pieno la recensione di chi mi ha preceduto. Il libro mette in luce, senza faziosità, prima il contesto storico e politico a base di Gladio, quindi le degenerazioni da cui ebbe origine la strategia della tensione, dando atto delle distanze (talora più, talora meno accentuate) tra il primo e le seconde. Ottimo supporto per comprendere la nostra storia recente.

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Giovanni Nobili
Recensioni: 5/5

All'inizio ero un pò scettico, perchè temevo fosse qualcosa di dietrologico. Ma il fatto che lo pubblicasse Einaudi mi ha poi convinto all'acquisto e dopo una prima veloce lettura ne sono entusiasta. Davvero un libro accuratissimo, rigoroso e obiettivo. Pacini ricostruisce la storia della lotta anticomunista sia nella sua faccia legale, sia nelle sue degenerazioni (strategia della tensione ecc. ecc.). Ma lo fa senza cedere mai al complottismo, basandosi su una ricerca d'archivio davvero imponente. Consiglio la lettura del libro, avvertendo che non si tratta di una inchiesta o di un istant book, ma di un libro di storia molto complesso (tanto che alcune parti le rileggerò di sicuro).

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Voce della critica

  Sono passati quasi venticinque anni dalla rivelazione ufficiale della sua esistenza, ma intorno a Gladio e al suo ruolo nell'Italia della guerra fredda prevalgono ancora reazioni emotive o interpretazioni ideologiche. Questa realtà di fraintendimenti e ambiguità, a cui hanno contribuito purtroppo le stesse istituzioni italiane, rende tanto più prezioso e utile il nuovo lavoro di Giacomo Pacini (ricercatore e autore di altri saggi dedicati ai servizi di sicurezza in Italia) sulla complessa galassia della lotta clandestina anticomunista in Italia, di cui Gladio, come si evince dal titolo, fu solo una delle diverse espressioni. La prima parte del libro è dedicata alle origini delle organizzazioni clandestine in Italia e concentra la sua attenzione in particolare sul Nordest, ricostruendo in modo accurato il contesto di rancori e risentimenti nel quale si realizzò il progressivo assorbimento dei partigiani bianchi in formazioni para-militari anti-comuniste e documentando come il governo di Roma avesse fornito appoggio e contributi finanziari. Il quinto capitolo, dedicato all'esperienza del Maci (Movimento avanguardista cattolico italiano) in Lombardia e Sardegna, dimostra che si trattava di un processo che non era limitato al solo Friuli Venezia Giulia. L'insieme di queste unità e del loro personale costituì la principale base di reclutamento per Gladio, dopo che nel 1956 Sifar e Cia firmarono l'accordo bilaterale con cui si diede vita all'articolazione italiana del più ampio programma Nato Stay Behind. Nella seconda parte l'autore segue l'evoluzione di Gladio nel corso degli anni: dal pericolo costante di infiltrazioni neo fasciste alle pressioni statunitensi, negli anni sessanta, per un'espansione degli obiettivi e attività di natura preventiva, dalla scoperta casuale di uno dei depositi segreti di armi (i cosiddetti Nasco) nel 1972 presso Aurisina, che indusse le autorità italiane a ritirare i restanti depositi senza nemmeno consultare gli americani, fino agli anni ottanta, quando il mutato quadro internazionale e strategico indusse l'organizzazione a concentrarsi su attività di informazione ed "esfiltrazione". La parte finale del volume è quella, però, forse più interessante. Dopo aver ricordato come la documentazione disponibile sia convergente e uniforme nell'indicare l'esistenza di altre formazioni di lotta clandestina, parallele e parzialmente sovrapposte alla rete di Stay Behind, Pacini offre un'affascinante chiave interpretativa per spiegare le modalità, invero enigmatiche, con cui l'esistenza di Gladio venne rivelata al pubblico, nel 1990, dall'allora presidente del Consiglio Andreotti. Fin dal titolo della relazione consegnata dal governo alla Commissione stragi (Il cosiddetto Sid Parallelo-Operazione Gladio. Le reti clandestine a livello internazionale) l'identificazione tra Gladio e le "deviazioni" dei servizi fu evidentemente incoraggiata. Pacini ipotizza in modo convincente che il fine dell'operazione fosse quello di dare Gladio in pasto all'opinione pubblica così da allontanare l'attenzione dalle attività di altre formazioni ben più compromesse, documentazione alla mano, nell'eversione neo-fascista. Il valore del suo studio sta nel rigore critico e nell'assenza di ogni tentazione scandalistica: in questo senso, ad esempio, l'autore non discute l'oggettiva esigenza di determinati strumenti, nel contesto della guerra fredda, ma si concentra sulla verifica puntuale, per quanto è possibile documentare, delle concrete evoluzioni e possibili deviazioni di Gladio e dei suoi fratelli. Pacini utilizza in modo meticoloso una molteplicità di fonti di diversa provenienza che, per quanto ancora necessariamente incomplete e a macchia di leopardo, offrono comunque diversi elementi convergenti che permettono di trarre alcune prime, fondate, conclusioni: archivi privati e pubblici, sentenze della magistratura, fonti orali, saggistica scientifica, quotidiani dell'epoca. Lo sforzo compiuto da Pacini è davvero notevole, soprattutto per la capacità di orientarsi, senza mai perdersi, tra la mole di pagine prodotte dalle tante indagini giudiziarie sulle stragi, ma anzi incrociandole tra loro e sottoponendole a ricorrenti verifiche alla luce di quanto emerso in anni successivi. Se queste pagine non sono spesso riuscite a produrre condanne definitive e colpevoli certi, hanno però permesso di raccogliere e far emergere uno straordinario patrimonio di dati, documenti originali e testimonianze, di cui forse, come lamenta Pacini stesso, la saggistica non ha fatto un uso adeguato. Per questo il libro costituisce una lettura preziosa per chi voglia provare a comprendere un argomento su cui ancora tanti sono i fraintendimenti, ma che rappresenta un tassello fondamentale dell'esperienza italiana nella guerra fredda Luigi Guarna  

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Conosci l'autore

Giacomo Pacini

Giacomo Pacini, ricercatore e saggista, ha svolto ricerche sulle stragi contro i civili durante la Seconda guerra mondiale e studi sul ruolo dei servizi segreti nell'Italia repubblicana. Ha pubblicato, tra l'altro, Il cuore occulto del potere. Storia dell'Ufficio Affari riservati del Viminale (1919-1984) (Nutrimenti 2010), Divo Giulio. Andreotti e sessant'anni di storia del potere in Italia (con Antonella Beccaria, Nutrimenti 2012), Le altre Gladio. La lotta segreta anticomunista in Italia. 1943-1991 (2014) (Einaudi 2014) e La spia intoccabile. Federico Umberto D'Amato e l'Ufficio Affari Riservati (Einaudi 2021).

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