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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
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Con grande ironia e felice leggerezza, Silvia Volpi ha scritto un giallo delizioso, spumeggiante, tutto al femminile, da leggere con il sorriso sulle labbra.
«Morotti, questo omicidio sa di femmina. Lo senti il profumo?» Boia de', se lo sento... pensa Tommaso senza muovere le pupille da quelle di lei.
La direttora ritrae tutto il corpo e si mette in posizione eretta e composta sulla scrivania.
«Ora smetti di scantucciarmi lo scrimolo e vai a lavorare».
Elsa Guidi, quarantasette anni, un marito affettuoso ma distratto, due figli adolescenti che la fanno disperare quanto basta, tutte le mattine si alza e corre: il modo migliore per iniziare la giornata è infilarsi le scarpe da running quando ancora tutti dormono e avviarsi nel quartiere lungo le vie silenziose di Pisa. In realtà, questo momento tutto per sé è una scusa per annusare l'aria in città prima di tutti. Da un paio d'anni Elsa è a capo della "Piazza", il quotidiano con sede sul Lungarno di fronte alla chiesa di Santa Maria della Spina. La "direttora" comanda a bacchetta tutti e non le manda a dire a nessuno, a partire dalla riunione delle dieci, in cui affida i vari pezzi della giornata. Il suo bersaglio preferito è Tommaso Morotti, "il Moro", cronista di nera con gli occhi dolci e le spalle larghe. Trentatré anni, livornese, è arrivato da qualche mese al giornale ma ha già creato non poco scompiglio. Innanzitutto nella vita di Paola, segretaria della Guidi, vittima dei suoi occhi neri e dei suoi modi gentili ma impertinenti. Quando, in una bella mattina di primavera, un giovane elettricista precipita dal terrazzo di un condominio in centro, la direttora non ci pensa due volte a scatenare il suo segugio migliore e a chiedergli di raccontare la storia della persona dietro quel corpo sul selciato: un bravo giornalista deve arrivare al cuore del lettore. Le cose si complicano però quando al giornale vengono recapitate un paio di buste anonime apparentemente legate al suicidio dell'uomo. Intervistando alcuni negozianti della zona, il Moro si accorge che qualcosa non torna. Direttora e nerista, in corsa contro il tempo per battere la concorrenza sulla notizia, si buttano a capofitto nell'indagine, non senza punzecchiarsi in continuazione. Chi arriverà per primo alla verità?
Un giallo ambientato all'interna della redazione del giornale di Pisa. La Direttora e il cronista della nera si trovano ad indagare su un suicidio/omicidio quasi per caso, anche se il motto della Guidi è scavare dentro la notizia e non rimanere superficiali. Una Pisa diversa dalla p.zza dei Miracoli è descritta e ci guida per strade e piazze nascoste, i personaggi sono ben delineati e la lettura scorre piacevole. Un libro che ti fa evadere e anche se c'è un morto di mezzo, il sorriso spesso ti accompagna anche per quei modi dire che anche ai non toscani sono di piacevole incontro tra le righe. Aspettiamo il seguito!!!
Sono geneticamente pisana per metà (l’altra metà appartiene comunque alla provincia di Pisa) e ho trascorso a Pisa e/o in mezzo a pisani la maggior parte della mia vita, per ragioni familiari, di studio, di lavoro e altro, eppure non ho mai sentito l’espressione “scantucciare lo scrimolo”, la cui ripetitività zavorra pesantemente questo romanzo in diverse declinazioni e a discapito di ben altre, più simpatiche e significative, che caratterizzano il nostro vernacolo. La coloritura locale inoltre appare più che consustanziata al racconto, semplicemente aggiunta a posteriori, come si fa quando si aggiunge sale durante l’ultima rimescolata di una pietanza risultata insipida (quando il danno ormai è fatto): ecco, questa immagine culinaria riassume la mia opinione su questa lettura, insieme agli aggettivi (in ordine sparso) giallo opaco, autorisolutivo, superficiale. La seconda stellina scaturisce solo dal fatto che amo Pisa, e l’ho trovata sporadicamente qua e là in queste pagine.
Libro divertente e leggero, consigliato !
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