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Nel 1789 il veliero inglese “Bounty”, agli ordini del capitano Bligh, lascia Tahiti con un carico di mille alberi del pane diretto alle Antille. Bligh è un comandante abile ma duro con i marinai, che punisce secondo il codice marinaresco del tempo, per mancanze veniali. Dopo giorni di sfibrante bonaccia l’ufficiale Fletcher Christian capeggia una rivolta e con le armi prende possesso della nave, facendo imbarcare Bligh e gli uomini a lui fedeli su una scialuppa con pochi viveri, acqua, strumenti. Evitando le isole abitate da indigeni ostili, dopo una breve sosta in Nuova Olanda, l’attuale Australia, appena scoperta da Cook, la scialuppa fece rotta per Timor, dove giunse dopo quarantasette giorni e 3618 miglia nautiche di navigazione in mare aperto. La vicenda del “Bounty” è notissima grazie al celebre film interpretato da Marlon Brando, che presenta Bligh come un crudele tiranno e Christian come paladino della libertà. Verne racconta qui la verità storica: i rivoltosi condussero vita violenta anche a Tahiti e a Pitcairn, le isole in cui si erano rifugiati, e quasi tutti morirono uccisi. E’ una bellissima storia vera di marineria, narrata da Verne in anni in cui ancora buona parte del mondo era inesplorata; dispiace solo che sia un racconto brevissimo, perché certo i dettagli sarebbero stati affascinanti. La storia riabilita in parte Bligh: sebbene i suoi metodi fossero autoritari e severi, quella era la prassi nella marina inglese dell’epoca; fornì prova di straordinaria abilità marinaresca, perché la sua impresa è ancora oggi inimitata; fu leale con gli uomini costretti a rimanere contro la loro volontà sul “Bounty”, salvandoli dalla forca. Non è un romanzo: è uno stringato racconto di cronaca, pubblicato per la prima volta a un secolo dagli eventi narrati, come appendice al romanzo “I cinquecento milioni della Begum” e basato sui documenti dell’ammiragliato britannico.
Ho letto questo librettino sull'entusiasmo delle opere che ha ispirato. Inclusi i fumetti come "I Dannati di Pitcairn" nella collana Le Storie della Bonelli, e l'omonimo film. Deludente in quanto molti temi interessanti risultano non ben trattati e sviluppati.
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