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Proposto per il Premio Strega 2020 da Ferruccio Parazzoli.
Con una scrittura unica e potente, in cui ogni parola è calibrata al millimetro, Cynthia Collu ha costruito un romanzo di emozioni feroci, che non ha paura di essere crudo come lo è la vita reale, e che allo stesso tempo non smette mai di indagare l’animo umano in cerca di una luce. Perché la luce va inseguita, sempre, con ostinazione, in ogni cosa.
«È facile essere buoni quando si è felici. Quando si soffre, non lo è per niente.»
Non sempre le famiglie che agli occhi degli altri sembrano normali lo sono davvero. Licia ha diciassette anni e una profonda rabbia che sfoga concedendosi agli uomini sbagliati. Il suo è un segreto che tiene gelosamente chiuso dentro di sé, sorvegliando che almeno a Giada, la sorellina, non capiti nulla. La loro madre, Amanda, è "strana": ogni tanto sparisce di casa e quando rientra, sempre stanchissima, porta con sé giocattoli rotti che sostiene di dover "curare". È una donna enorme, alta e grossa, ma anche una creatura fragile, incapace di usare la forza persino per difendersi dall'uomo che ha sposato: Luca, il padre delle due ragazze. Questi è un essere minuto, un ometto addirittura ridicolo che passa il tempo libero al bar ma che a casa sa perfettamente come incutere paura, inveendo contro la sorte che gli ha dato in moglie una donna "così tonta". La stessa che, anziché reagire alla violenza, lo accudisce e protegge come un bambino, sotto gli occhi stupefatti delle figlie. Poi, un giorno, qualcuno scioglie alcune pastiglie di un medicinale nel bicchiere di vino dell'uomo...
Proposto per il Premio Strega 2020 da Ferruccio Parazzoli: «Romanzo di narrazione compatta, esattezza e controllata forza del linguaggio. Storia di una famiglia che, nei ricorsi della vita, può sembrarci perfino di avere conosciuto in uno qualunque dei nostri condomini urbani, ma che, come ogni storia di famiglia, è irrepetibile nei suoi dolori, esaltazioni, cadute, resurrezioni, affetti, ribellioni. Storie che si alternano, in cui ognuno vive e rivive la propria nel passato e nel presente, pagine in cui l'impeto, che raggiunge anche toni scabri, cede alla dolcezza, la spietata osservazione umana a una profonda pietà. Tali i sentimenti e le passioni che, fino dai primi romanzi, fa vivere la vibrante voce di Cynthia Collu.»
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Lo consiglio a tutti!!!!!!
Un romanzo che scava dentro la coscienza e accareza il nostro lato più sensibile che è ormai tutto impolverato. La vita di una famiglia che può esistere davvero. Un romanzo commovente, lo è stato almeno per me. Buona lettura!
📚 1912 periferia di Milano Licia ha 17 anni e un dolore che le brucia dentro! Si sfoga concedendosi a uomini "casuali", in fondo gli uomini sono tutti uguali vogliono solo una cosa... Licia vigila sulla sua sorellina Giada con la massima attenzione affinché non le succeda niente, affinché non debba sopportare ciò che ha sopportato lei. Amanda è la madre, aspetto massiccio quasi ingombrante, apparentemente fuori di testa e sicuramente non in grado di difendere se stessa dall'ira del marito o lascia che lui si sfoghi su di lei " così lascerà in pace le bambine" "Sai che lui non mi fa male" le rassicura Amanda apparentemente "strana" in realtà sopravvive al suo dolorosissimo passato che le bambine non conoscono Luca è il marito di Amanda e padre delle bambine. Si ubriaca passando ogni momento libero al bar e tornando ubriaco stramaledice il momento in cui ha incontrato una donna "così tonta", che non sa cucinare e che non sa occuparsi di lui. Nei momenti post sbronza la chiama e le dice: coro meu istimadu, ti amo e se sta male: coro meu istimadu aggiudami! Perché lui la ama. Le figlie lo temono, lui è l'orco cattivo, un porco, incute paura e terrore... Poi un giorno qualcosa cambia.... 🕳️Ci sono domande che ti tormentano durante la lettura e alle quali comunque non trovi una risposta sensata, perché non si può generalizzare e perché se anche ti immedesimi non lo vivi È un romanzo duro, una scrittura tagliente che ferisce e che non lascia dubbi di interpretazione. La descrizione di una vita con un uomo violento, un padre indegno di definirsi tale, evoca nel lettore la percezione del dolore provato dalle protagoniste. Quando il destino sembra già tracciato, gli eventi prendono una piega inaspettata, nel dramma una soluzione.. Ad un tratto la differenza tra la vittima e il suo aguzzino sembra non essere poi così evidente. È un romanzo che non suggerisce risposte, soluzioni, giudizi, semplicemente racconta una storia come tante purtroppo. Bravissima Cynthia Collu. .
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