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Anacréon, Sapho, Bion et Moschus. Traduction nouvelle en prose, suivie de la Veillée des Fêtes de Vénus, et d'un choix de Piéces de différes Auteurs. Par M. M*** C** [Moutonnet de Clairfonds] - Anacreonte,Saffo,Bione - copertina
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Anacréon, Sapho, Bion et Moschus. Traduction nouvelle en prose, suivie de la Veillée des Fêtes de Vénus, et d'un choix de Piéces de différes Auteurs. Par M. M*** C** [Moutonnet de Clairfonds]
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Descrizione


A Paphos, et se trouve à Paris, Chez Le Boucher, In-8° (219x148mm), pp. (4), 280, legatura coeva p. pelle marrone marmorizzata con dorso adorno di titolo in oro su tassello rosso e fregi ornamentali in oro. Unghie decorate in oro, sguardie marmorizzate rosa. Frontespizio in rosso e in nero. Antiporta allegorica incisa su rame da Charles Eisen, 12 vignette e 13 culs-de-lampe incisi su rame da Massard da invenzione di Eisen. Piccoli restauri alle cuffie, sporadiche fioriture interne. Ottimo stato. Edizione originale della traduzione francese di Jules Jacques Moutonnet de Clairfonds (il nome del traduttore non figura ed é siglato con le sole iniziali) di questa scelta dei lirici greci, seguita da versioni di epigrammi dell'Antologia Palatina e di componimenti di Catullo e di Orazio. Il libro spicca soprattutto per la squisita invenzione figurativa che contraddistingue le incisioni, al punto da essere definito da Cohen - De Ricci \un des livres les plus élégamment illustrés du XVIIIe siécle... Les dessins originaux d'Eisen, à la mine de plomb, se trouvent au Musée Condé à Chantilly\". Cohen - De Ricci, col. 79-80 (amplissime informazioni sulle tirature, le incisioni e vari esemplari di provenienza particolare). Rahir, Bibliothéque de l'amateur, 291. Barbier, I, 162. Quérard, II,1086. Weller, II,192. Sander, XXII, 3. Schweiger, Handb. class. Bibl., I, 27. Conlon, 17, 73,526. Holloway, 75-76."
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Dettagli

1773
4-280 p.
  • Prodotto usato
  • Condizioni: Usato - In buone condizioni
2560020008960

Conosci l'autore

(Teo, Ionia, 570 ca - 480? a.C.) poeta greco. Fu ospite prima di Policrate di Samo, poi, ad Atene, di Ipparco, due tiranni protettori delle arti. Gli alessandrini, che accostavano la lirica di A. a quella di Alceo e di Saffo (mentre esse sono separate da più di mezzo secolo), pubblicarono in 5 libri la sua opera, divisa in canti, giambi ed elegie. A noi restano circa 160 frammenti. Lo sfondo della poesia di A. è costituito dal simposio, che alla corte dei tiranni doveva avere caratteristiche di particolare raffinatezza e che in A. acquista inoltre una coloritura spiccatamente erotica. In lui il tema dell’amore è predominante, ma la passione fisica è osservata con pacata ragionevolezza, con atteggiamento spesso di ironia: ironia verso sé stesso, amante sfortunato o troppo vecchio, ma anche...

(Ereso, Lesbo, secc. VII-VI a.C.) poetessa greca. Lasciata prestissimo l’isola natale, si stabilì a Mitilene. Tornatavi dopo alcuni anni d’esilio in Sicilia, verso il 595 sposò Cerchila. Ebbe una figlia, Cleide (nome anche della madre di S.), e fu alla guida di un tiaso di fanciulle, una sorta di comunità religioso-pedagogica legata al culto di Afrodite e delle Muse, nella quale le figlie dei nobili erano educate alla musica e alla danza, oltre che alle pratiche del culto. Questi i dati meno controversi della sua vita. Ma presto la leggenda si impadronì di S. Furono forse già i comici a diffondere la storia della sua bruttezza e del suicidio per amore del barcaiolo Faone, compiuto gettandosi da un promontorio dell’isola di Leucade. Abbandonata ormai l’immagine di una S. libertina e cortigiana,...

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