Angolo di riposo

Bel libro, che attraverso le storie legate alla conquista dell’ovest statunitense, ci fa assaporare le distese desertiche a perdita d’occhio, l’assenza di civiltà e servizi, l’assoluto zero da cui è partito il grande West. Il libro, giocato su due piani narrativi diversi, narra la storia di uno storico in pensione, che raccoglie materiale sulla vita dei suoi nonni, per poterne scrivere un romanzo. La storia di questa coppia di fine Ottocento è quella di due giovani che si incontrano casualmente nel colto Est e si sposano trasferendosi all’Ovest, in mezzo al nulla, abbandonando certezze e raffinatezze. La loro relazione prima felice finisce, per via delle gravezze dei territori in cui vivono, per divenire sempre più rassegnata e intristita, afflitta dai mali della recriminazione silenziosa, Tutto il romanzo è però la storia di un perdono non concesso, quello che ha distrutto due coppie: quella del protagonista, alle prese non solo con il suo lavoro di scrittura, ma soprattutto con un passato che ha prodotto ferite molto profonde nel suo presente; e la storia del perdono non concesso dai suoi nonni, in particolare da suo nonno… la storia che il protagonista si trova ad avere tra le mani è insomma quella della disfatta dell’amore e della vita di fronte all’intransigenza dell’orgoglio. Su quelle macerie riportate alla luce, potrà il protagonista riflettere e desiderare di essere migliore di chi lo ha preceduto?

Il libro è un bel racconto dell'America di oggi e del Far West,

Libro scritto magistralmente e premio Pulitzer,non capisco per quale motivo Bompiani traduca con troppa parsimonia i libri di questo grandissimo scrittore!!!